Venerdì 11 e sabato 12 aprile la Cgil organizza, a livello nazionale e locale, le “Giornate del lavoro” nel corso delle quali saranno predisposti diversi appuntamenti che lanceranno di fatto la campagna elettorale in vista del voto del 8 e 9 giugno.
A Ravenna, la Cgil dà appuntamento per l’incontro, intitolato “Tu sei lavoro, cittadinanza, libertà”, che si terrà venerdì 11 aprile alle 15,30 nella sala Nullo Baldini in via Guaccimanni 10 a Ravenna. Saranno presenti relatori di spicco, tra cui Roberto Riverso, consigliere della Corte di Cassazione e già Giudice del Lavoro, Andrea Ronchi, avvocato della Consulta giuridica nazionale della Cgil, e Manuela Trancossi, segretaria generale della Cgil di Ravenna.
Le “Giornate del lavoro” proseguiranno sabato 12 aprile con l’iniziativa “Il voto siamo noi” alla Camera del lavoro di Ravenna, in via Pellegrino Matteucci 15. La Cgil organizza un aperitivo dalle 17,30 alle 19,30 aperto alla cittadinanza. L’appuntamento sarà un’occasione per incontrarsi e parlare dell’appuntamento elettorale del 8 e 9 giugno, che rappresenterà una grande occasione per fare valere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. L’aperitivo sarà offerto dalla Cgil a tutti i presenti e si terrà nel suggestivo cortile della magnolia (in caso di maltempo si svolgerà all’interno della Camera del lavoro, nella sala Samaritani).
Nella stessa giornata, dalle 20 alle 21, verrà effettuato un volantinaggio informativo sui referendum nei pressi del teatro Alighieri di Ravenna.
Questi primi appuntamenti rappresentano solo il preludio per la capillare campagna elettorale che la Cgil svolgerà sul territorio nazionale e provinciale.
I quesiti referendari
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili i quattro quesiti referendari sul lavoro, per i quali sono state raccolte oltre 4 milioni di firme, insieme al referendum sulla cittadinanza, che ha ottenuto 637 mila firme.
Entrando nel merito dei quesiti, il primo propone di abrogare la normativa sui licenziamenti del Jobs Act, che attualmente non consente il reintegro per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Il secondo quesito si concentra sull’indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese, cercando di eliminare il limite di sei mensilità di risarcimento per i lavoratori di aziende con meno di 16 dipendenti, permettendo così al giudice di stabilire un indennizzo più equo. Il terzo quesito riguarda i contratti a termine, proponendo di ripristinare l’obbligo di giustificare l’uso di contratti a tempo determinato, per contrastare il precariato, dato che attualmente è possibile instaurarli senza motivazione per un massimo di 12 mesi. Il quarto quesito si occupa della salute e sicurezza sul lavoro, mirando a modificare le norme sulla responsabilità in caso di infortuni, estendendo tale responsabilità all’impresa appaltante per garantire una maggiore sicurezza ai lavoratori. Infine, il quinto referendum propone di ridurre il periodo di residenza legale necessario per richiedere la cittadinanza italiana da 10 a 5 anni, ripristinando una norma storica che potrebbe facilitare l’integrazione di molti cittadini.
I referendum rappresentano un’importante occasione per i cittadini di far sentire la propria voce su temi cruciali per il futuro del lavoro e della cittadinanza in Italia.


























































