“É giunto al quinto giorno lo sciopero dei lavoratori della CFC, in appalto all’interno dello stabilimento Marcegaglia di Ravenna, in lotta per rivendicare l’integrale pagamento del premio di risultato già sottoscritto per il 2024, il giusto inquadramento contrattuale e il rinnovo del contratto aziendale.

A fare notizia non è però l’eccezionalità della determinazione dimostrata dai lavoratori di CFC che con una massiccia adesione e grande compattezza stanno proseguendo lo sciopero.  E non fanno forse ormai più notizie nemmeno le gravi minacce rivolte ai lavoratori da parte della direzione di CFC, decisa a sanzionare gli scioperanti con il trasferimento in cantieri in cui non è assicurato il lavoro con continuità.

Ciò che è clamoroso in questa vicenda è invece il “crumiraggio esterno” promosso dal committente Marcegaglia che, per neutralizzare gli effetti dello sciopero e impedire una soluzione in una vertenza, e soprattutto per evitare le ricadute sul costo dell’appalto, ha reagito richiedendo ad un’altra società appaltatrice, Euromar, di sostituire i lavoratori in sciopero.

Oltre ad essere un’evidente condotta in violazione del diritto di sciopero, la vicenda dimostra ancora una volta la vera natura illecita degli appalti all’interno dello stabilimento.

Come ci ha ben spiegato il responsabile di Euromar per giustificare l’azione di crumiraggio, all’interno dello stabilimento, Marcegaglia può disporre a suo piacimento dei lavoratori appaltati. Gli appaltatori si limitano ad attendere le richieste del committente: se una linea necessita di due operatori, all’appaltatore vengono richiesti due lavoratori e se una linea è ferma perché scioperano i lavoratori di un altro appalto, allora è richiesta la sostituzione ad un altro appaltatore.

Quando però la prestazione di lavoro è di fatto messa a disposizione del committente, che la organizza a suo piacimento, non siamo più nel campo degli appalti, ma nell’intermediazione illecita di manodopera, ancora più illecita se utilizzata per sostituire lavoratori in sciopero e per questo evidentemente illeciti sono gli appalti all’interno della Marcegaglia.

Minacce e “crumiraggio esterno”, in ogni caso, non fermeranno i lavoratori di CFC organizzati con SGB, pronti a proseguire lo sciopero per la sesta giornata di astensione.”