“I dati Inps, usciti in questi giorni, smentiscono gli allarmi sugli stagionali,  a maggio  di quest’anno, in Italia , sono stati attivati 142.272 rapporti di lavoro stagionali, mai così tanti da otto anni.

Se andiamo a confrontare il dato  ne avevamo 78mila dello stesso mese del 2017 e 90.500 del 2018.

In quel mese a inizio della stagione turistica, vi ricorderete abbiamo  visto  i ristoratori e gli operatori turistici lanciare allarmi sull’assenza di manodopera:

 “Alcune attività non apriranno perché non si trovano più camerieri. Non si trova personale stagionale: è uno dei risultati paradossali dell’introduzione del reddito di cittadinanza. Stanno sul divano , invece di cercare lavoro“. E da lì settimane intere, amplificate dai mass media, di lamentazioni da parte di ristoratori,albergatori e gestori dei bagni affossati , a detta loro, dall’assenza di lavoratori disponibili causata dall’eccesso di sussidi.  “Il fenomeno poi  viene segnalato da Nord a Sud, con percentuali allarmanti quantificate tra il 50 e il 75 per cento”, aveva del resto anticipato anche Repubblica l’11 maggio.

A certi politici poi, non sembrava vero poter dare ragione agli imprenditori e schierarsi con loro e allo stesso tempo trovare il consenso per cancellare il reddito di cittadinanza e tutti i sussidi possibili.

Su tutti  il centrodestra compatto( Lega in gran spolvero) e con punte assurde da parte di Renzi ( “..Voglio mandare a casa il reddito di cittadinanza perché voglio riaffermare l’idea che la gente deve soffrire…”).

Ma del resto su questo, non avevamo dubbi hanno tutti la stessa ideologia liberista per cui i sussidi e l’aiuto agli strati della popolazione che è in difficoltà non sono contemplati. Solo le aziende devono essere sovvenzionate e avere tasse portate al minimo indispensabile, salvo poi in alcuni casi vederle sparire delocalizzando appena presi aiuti dallo Stato ( per i lavoratori coinvolti basta inviare un Whatsapp o una email per licenziarli).

Ma torniamo sul lavoro stagionale legato al turismo che nelle nostre zone è ovviamente una parte importante dell’occupazione.

Bene ora che  la stagione è stata salvata e la vetrina della riviera ha scintillato ancora, qualcuno si è mai chiesto , ma come sono questi contratti?

Ve lo diciamo noi.

Quando non si lavora in nero con paghe ridicole ,in molti casi le ore in regola sono rigorosamente a part time (in pochi casi quelle piene previste dalla contrattazione del settore).

La realtà è fatta di : lavoro 7 giorni su 7 ( senza giorno di riposo), inizio del lavoro alle 7.30 e fine a sera ( “quando si chiude”in maniera indefinita), meglio non ammalarsi, e stipendio in genere di 800€ in contratto e il resto fuori busta per i più fortunati .

Il tutto non in discussione o trattabile, “ se ti va è così, altrimenti aria…”.

Da una parte perciò  l’illegalità fiscale e su questo ricordiamo a tutti la vicenda della società ravennate Mib Service nata nel 2010 con il dichiarato scopo di affiancare gli imprenditori del settore turismo, ristorazione e discoteche fornendo loro consulenze mirate ma in realtà trasformandosi, secondo gli inquirenti, in una sorta di cartiera evoluta attraverso un elaborato metodo di riassunzione dei dipendenti con fatture relative a operazioni ritenute inesistenti per evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto ( sono coinvolti nell’inchiesta il Papeete e Villapapeete di Milano Marittima, lo stabilimento Bbk di Punta Marina Terme e la Pasticceria Palumbo e le attività della ex gf Mascia Ferri e del compagno Cristiano Ricciardella).

Dall’altra il solito rito dello sfruttamento selvaggio dei lavoratori con una logica da “ padroni del secolo scorso” o da “neo schiavisti” dei tempi moderni   che si vuole fare passare per normalità .

Il famoso Osservatorio sulla legalità e sicurezza in cui è presente anche il Comune dovrebbe agire anche su questo, avviando più controlli e sanzioni esemplari.

Ma del resto anche su questo tema , come denunciamo ogni qual volta parliamo di lavoro,  è il solito ” vedremo, analizzeremo i dati, faremo un protocollo …”

Ci chiediamo ogni volta, ma a cosa serve, se non a dare la famosa foglia di fico dietro alla quale nascondersi.

Per noi,ciò non è accettabile e contro questo ci battiamo e ci batteremo sempre.

Noi al contrario del centrosinistra e del centrodestra non abbiamo il problema di dirlo e denunciare la situazione.

Non corriamo dietro in maniera spasmodica al voto di questa categoria economica con silenzi e omissioni eloquenti, noi siamo dalla parte dei lavoratori sfruttati.

La coerenza è la nostra forza”