Ricorre oggi il 209 anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, ed in considerazione dei tragici eventi che hanno investito il territorio romagnolo a seguito delle avverse condizioni meteorologiche, presso il Comando Provinciale di Ravenna non si è svolta la tradizionale cerimonia. Questa mattina, alla presenza del Prefetto, Dott. Castrese De Rosa, del Sindaco e Presidente della Provincia Michele de Pascale e delle massime cariche istituzionali civili, militari e religiose della Provincia, si è svolta presso la caserma intitolata alla M.O.V.M. Ten. Col. Giovanni Frignani, sede del Comando Provinciale Carabinieri di Ravenna, la sola deposizione di una corona di fiori davanti la lapide dedicata ai Caduti dell’Arma dei Carabinieri.

Dal 2 maggio scorso, i Carabinieri del Comando Provinciale, supportati anche dai reparti speciali dell’Arma (forestali, subacquei, elicotteri, squadre di intervento operativo, tutela patrimonio cultuale) sono stati ininterrottamente impegnati nelle operazioni di salvataggio e assistenza agli alluvionati, assieme alle altre Forze in campo, coordinate dal Prefetto di Ravenna, traendo in salvo  un considerevole numero di alluvionati, fornendo beni di prima necessità, farmaci e pasti alle persone rimaste bloccate in casa e, attraverso servizi “antisciacallaggio”, vigilato per tutelare i beni pubblici e privati presenti nelle strutture disabitate, inagibili o evacuate, ma anche per elevare la percezione di sicurezza e prossimità alla popolazione dei territori maggiormente colpiti dalle alluvioni, adoperandosi quotidianamente e fornendo il necessario contributo per risolvere le diverse esigenze nelle zone interessate. Anche l’Arma non è rimasta immune dai disastri arrecati dall’alluvione. Diverse le caserme allagate, (Sant’Agata sul Santerno e Solarolo sono tuttora inagibili e ripiegate presso altri Comandi) e le auto di servizio travolte dalla furia delle acque (4 di queste irrimediabilmente danneggiate), mentre cercavano di raggiugere le zone più impervie, per soccorrere gli abitanti, fortunatamente senza conseguenze per i militari. 

Numerosi i Carabinieri, le cui famiglie sono, a loro volta, rimaste interessate da allagamenti alle abitazioni con ingenti danni alle infrastrutture, ai veicoli e alle suppellettili, i quali, con senso di responsabilità, altruismo e attaccamento al dovere, non si sono risparmiati nell’offrire il proprio apporto nell’impegno istituzionale a favore della popolazione colpita, cosi come aiuti sono pervenuti da militari di altre regioni che, liberi dal servizio, non hanno lesinato il proprio contributo a favore della Romagna.

Complessivamente, per l’emergenza alluvione sono stati impiegati 1584 mezzi e 3329 militari che hanno effettuato 1740 interventi; 17 le persone deferite per reati di “sciacallaggio”.

L’impegno profuso quotidianamente dagli uomini e donne di tutte le articolazioni del Comando Provinciale CC di Ravenna, dal 1° giugno 2022 ha permesso di garantire la sicurezza dei cittadini, attraverso servizi preventivi e repressivi svolti senza soluzione di continuità, ponendosi senza risparmio al servizio delle Istituzioni e dei Sindaci del Territorio. Numerosissimi gli incontri con i giovani, organizzati presso gli istituti scolastici, per promuovere ed esaltare la cultura della legalità oltre ad evidenziare e scoraggiare le varie forme di bullismo. Non è mancata la vicinanza alle persone anziane e alle fasce deboli; i Comandanti delle Stazioni le hanno raggiunte presso i luoghi di aggregazione e sensibilizzato alla tutela della propria sicurezza, illustrando i pericoli e le accortezze da adoperare per scongiurare la commissioni di reati nei loro confronti. Non da meno l’impegno profuso nell’ascolto di quanti si sono rivolti all’Arma perché vittime di reati o solo per ricevere indicazioni volte alla risoluzione di problematiche. In particolare, grande attenzione è stata riposta nei confronti delle vittime di “codice rosso”, nei cui confronti personale specializzato dell’Arma, con la necessaria sensibilità e in sinergia con gli altri enti coinvolti nelle “rete antiviolenza”, è riuscito non solo ad assicurare alla Giustizia gli autori, ma soprattutto a confortare e mettere in sicurezza le persone perseguitate.  

Un doveroso cenno alle attività di contrasto nelle zone costiere alla “mala movida”, per garantire il corretto svolgimento delle serate di divertimento e alle operazioni di servizio volte al contrasto della criminalità comune ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Di seguito, si riportano i dati salienti di quanto svolto:

  • Attività antidroga: 63 persone arrestate, 66 deferite a p.l., 165 segnalate all’autorità amm.va; 52,6 Kg. di sostanza stupefacente sequestrata;
  • Codice Rosso: 32 persone arrestate 282 denunciate a p.l.; 313 reati denunciati;
  • Reati predatori: 52 persone arrestate, 357 denunciate a p.l., 5446 reati denunciati;
  • Furti in abitazione: 7 persone arrestate, 36 denunciate a p.l, 1061 furti denunciati (-35% dell’anno prec.);
  • Totale: 11604 denunce raccolte, 353 persone arrestate, 2932 persone denunciate in stato di libertà; 26163 servizi preventivi sul territorio; 92905 veicoli controllati, 131304 persone identificate.

Notevole il contributo della componente Forestale dell’Arma in provincia, nelle attività di prevenzione e repressione degli illeciti in danno dell’ambiente:

  • Gestione illecita rifiuti: 13 persone denunciate a p.l.;
  • Bracconaggio ittico: 16 persone denunciate a p.l e 5,6 quintali di prodotti ittici sequestrati, 6 imbarcazioni sequestrate;
  • Incendi boschivi: 4 persone denunciate a p.l.;
  • Tutela fauna selvatica e d’affezione: 11 persone deferite a p.l. per maltrattamento e/o uccisione animali;
  • Totale: 158 sanzioni elevate per l’importo complessivo € 147.000;

Nell’ambito dell’emergenza alluvione sono stati impiegati un totale di 350 militari. Grazie alle imbarcazioni messe a disposizione dal Reparto CC Biodiversità di Punta Marina, sono stati effettuati oltre 300 interventi che hanno permesso di mettere in salvo 275 persone bloccate nelle loro abitazioni allagate. Nel territorio collinare, la capillare conoscenza del territorio ha permesso ai carabinieri forestali di individuare le abitazioni rimaste isolate dalle frane e concorrere alle operazioni di supporto alle popolazioni e agli allevamenti zootecnici.