E così, dopo 590 giorni dal nostro ultimo incontro al chiuso, ritorniamo alla “quasi-normalità”.

Come saprete, con l’ultimo decreto del governo (entrato / che entrerà in vigore lunedì 11 ottobre), cinema teatri musei e luoghi di cultura potranno tornare alla capienza piena, anche al chiuso.

Anche Bottega Bertaccini rientra nei luoghi di cultura interessati dalle nuove norme che regolamentano la capienza. Da lunedì quindi, col nuovo decreto, la realtà di corso Garibaldi potrà tornare alla massima capienza anche al chiuso.  Per entrare sarà necessario esibire il Green Pass (tranne per i minori di 12 anni) e indossare la mascherina.

“A dire il vero, anche nelle fasi di emergenza, non siamo mai rimasti con le mani in mano. In questo anno e mezzo di rinunce abbiamo comunque organizzato 8 mostre d’arte all’interno e 25 presentazioni di libri all’aperto che hanno visto la presenza di circa 700 persone.

Con l’inverno alle porte diventava però dura restare all’agghiaccio e così possiamo riprendere le nostre attività anche al chiuso con un bel fine settimana ricco di proposte.

Andiamo per ordine”.

La decisione del governo arriva in occasione della presentazione di tre appuntamenti importanti per Bottega Bertaccini:

Venerdì 15 ottobre alle ore 18 inaugura la mostra di Andrea Cimatti “Covid’s Metamorphoses / Disegni del lockdown”.

Pittore per formazione e per passione, Andrea Cimatti ha vissuto per 20 anni all’estero tra Messico, Stati Uniti e Inghilterra. Dopo la laurea alla Cornell University di New York ha insegnato arte nei circuiti delle scuole internazionali. Tornato in Italia nel 1991 si è dedicato alla pittura e alla illustrazione esponendo le sue opere in Italia e all’estero. Nel 1998 ha iniziato la sua attività di web design.

A proposito dei disegni che verranno esposti, così scrive l’Autore: “Realizzati durante il lockdown del 2020, ho ultimato una serie di autoritratti disegnando sul tavolo della cucina. Ricordo che durante il primo lockdown, quando eravamo costretti a rimanere in casa, per passare il tempo mi sono messo a disegnare ritratti e autoritratti in un taccuino. Fuori non si poteva andare e tenevo la porta-finestra del balcone per far entrare in casa l’aria e il sole. A un certo punto mi accorsi che un merlo senza troppi problemi era entrato e saltellava per il pavimento della cucina. Stavo disegnando un autoritratto con mascherina che mi sembrava un tentativo tutto sommato banale. A quel punto ho completato il disegno inserendo un uccellino sulla mia testa come se fosse lui al comando. Così è scattata la prima idea che ha fatto partire una serie di autoritratti in cui sono sempre accompagnato da animali e oggetti, con espressioni e vestiti diversi”.

L’inaugurazione si terrà venerdì 15 ottobre alle ore 18 con un intervento di Sofia Dalmonte.

La mostra resterà aperta fino al 25 novembre 2021 nei consueti orari di apertura, 9-12,30 / 15.30-19.30. Chiuso domenica e lunedì mattina.

Sempre venerdì 15 ma alle ore 20.30 Patrizia Capitanio e Ruggero Benericetti presenteranno il loro ultimo lavoro “La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista decollato della Celle di Faenza” (Carta Bianca).

La chiesa di Celle è un piccolo gioiello di architettura neoclassica: inaugurata nel 1823, è stata in parte ricostruita nel 1955 dopo le devastazioni dovute al passaggio del Fronte. Fortunatamente la facciata e l’interno presentano ancora l’impronta progettuale neoclassica dell’architetto faentino Pietro Tomba (1774-1846) con navata unica, due cappelle laterali e il presbiterio introdotto da colonne libere. All’interno poi si può ammirare una tela dell’artista Giovan Battista Bertucci il giovane (1539-1614) che campeggia nell’abside e che raffigura San Giovanni Battista decollato, titolare della parrocchiale. Si tratta di un’opera firmata e datata 1608. 

Uscito nel mese di giugno, il libro è il frutto di un lavoro a quattro mani. 

Patrizia Capitanio affronta alcune vicende di Celle: dall’origine del toponimo agli eventi della Seconda Guerra Mondiale, dalla descrizione della chiesa alle opere d’arte che ne arricchiscono gli interni. Un capitolo è poi dedicato ad un’altra ricchezza della parrocchia, un unicum per la nostra Diocesi: l’aver dato i natali a due Beati e ad un Venerabile: il Beato Giacomo Filippo Bertoni e i due fratelli Cimatti, la Beata Maria Raffaella e il Venerabile Vincenzo.

Don Ruggero Benericetti, con la meticolosità che lo contraddistingue, raccoglie, in una particolare sezione, gli esiti della sua analisi documentale condotta presso l’Archivio Vescovile di Faenza.

Il libro, come scrive mons. Luigi Guerrini nella prefazione «vuole presentare e valorizzare in modo semplice e accessibile a tutti, pur nel rispetto del linguaggio tecnico, quanto c’è di bello nel nostro territorio».

Sabato 16 ottobre alle ore 17.30 tre di Cotignola, e cioè Gilda Altomare, Ilva Fiori e Alfonso Nadiani racconteranno le loro ultime pubblicazioni.

Gilda Altomare, nata a Bari nel 1949, trapiantata a Cotignola dal 1975, ha insegnato lettere e storia per quarant’anni nelle scuole di Faenza e Ravenna. Ha già al suo attivo i libri “Moderne Pasquinate” (Editore Etabeta) e un altro romanzo “Le sorelle Scarano” (Tempo Al Libro), ambientato durante la sua giovinezza in Puglia. Durante l’incontro presenterà il suo ultimo lavoro “Un giorno di fine settembre” (Arduino Sacco Editore).

Ilva Fiori è nata a Cotignola ed ha vissuto, fino a 18 anni, in una sua frazione di campagna, San Severo, confinante con Cassanigo e Granarolo. Ha lavorato nella Cgil e ancora vi collabora come volontaria. In questa occasione ci parlerà del suo libro “L’am cuntéva” (PressUp) in cui racconta la vita della madre Sina, dall’infanzia ai giorni nostri, assieme ai fatti riguardanti la sua famiglia e quella dei contadini e dei braccianti abitanti a San Severo e nei suoi due Borghetti.

Alfonso Nadiani, nato nel 1955 a Cassanigo di Cotignola dove vive, è principalmente un attore di teatro dialettale per la Compagnia locale e la Filodrammatica Berton di Faenza. E’ stato anche protagonista su youtube dei 90 spot di “Romagna Slang”. Ha cominciato a scrivere su facebook i suoi pensieri in dialetto romagnolo che l’editore Tempo Al Libro ha voluto pubblicare, prima nel libro “Pinsìr d’un oman ‘d Serie B” e ora in questa sua nuova pubblicazione “Bo’… bo’ da gnit!”.

I tre autori saranno intervistati da Arianna Bragliani e accompagnati dagli intermezzi musicali di Alessandro Cricca con la sua nostalgica tastiera.

A tutti i partecipanti verrà donata una confezione assaggio della “Cotoniola”, dolce tipico cotignolese a base di marmellata di mele cotogne.