In una nota del 7 maggio, infatti, l’Ufficio Relazioni Sindacali della AUSL della Romagna ha comunicato che dal prossimo primo giugno a Cesena, Forlì Ravenna e Rimini verranno soppresse 4 Ambulanze con personale della AUSL della Romagna a gestione infermieristica per essere sostituite da un numero equivalente di mezzi con soccorritore, gestiti da Associazioni ed Enti del privato. «La comunicazione della AUSL Romagna che prevede un ulteriore peggioramento della Emergenza Territoriale è la plastica dimostrazione che in AUSL Romagna qualcosa non funziona», commentano le sezioni UIL della Romagna.
«Dopo la riorganizzazione delle Automediche, che ha portato alla riduzione del loro numero nei territori della Romagna, e dopo la nascita dei CAU che, in talune realtà territoriali hanno visto la chiusura di Punti di Primo Intervento strategici tanto più nel periodo estivo, la Direzione Aziendale compie un passo chiaro e netto che può essere interpretato nella direzione di una privatizzazione di pezzi della Sanità Pubblica», continuano.
«Come spesso accade al danno si aggiunge la beffa – sottolinea il sindacato -. Tutta l’operazione avviene proprio in periodo estivo, ovvero nel momento in cui solitamente è necessario un rafforzamento delle forze in campo per far fronte ai bisogni di territori, quali quelli romagnoli, di supportare il massiccio afflusso di turisti».
«Da ultimo il tutto viene definito come provvisorio, la classica metodologia con la quale la AUSL da sempre supporta riorganizzazioni peggiorative con la scusa della temporaneità per poi renderle strutturali e definitive. In soldoni la classica strategia della rana bollita. Come UIL per primi e da soli intraprendemmo una battaglia per il mantenimento della sanità pubblica. Una battaglia oggi diventata collettiva e Nazionale», prosegue.
«Non intendiamo pertanto accettare questa deriva privatistica, che fa il paio con i dati sicuramente non rassicuranti del Bilancio Aziendale, che passo dopo passo e sfogliando la margherita sta portando una delle aziende più rilevanti sul piano nazionale alla privatizzazione di alcune gestioni e all’ indebolimento di servizi che non possono in alcun modo diventare riserva di privati e business».
«Sin dalla prossima CTSS chiederemo pertanto urgenti chiarimenti su quanto comunicato dalla AUSL opponendoci a decisioni che non valorizzano e non qualificano la nostra Sanità Pubblica», concludono le sezioni romagnole di UIL.

























































