“Molti virologi sostengono che con le diverse varianti Covid saremo costretti a convivere nel tempo. Ci troviamo, tuttavia, in un momento in cui i dati non sono affatto confortanti, anzi, si rileva un costante aumento in termini di contagi e di decessi.

Un campanello d’allarme per le strutture sanitarie pubbliche che inevitabilmente dovranno essere pronte ad accogliere i casi clinici gravi ripristinando gli spazi dedicati all’isolamento dei pazienti e assicurando letti sufficienti per la rianimazione.

Non si tratta di creare dell’allarmismo, ma non era difficile ipotizzare un aggravamento della situazione che gli esperti stessi  prevedevano  per fine estate. D’altra parte i cittadini stanchi da un lungo periodo di prevenzioni e adempimenti di vario genere, hanno abbassato il livello di tutela anche a fronte di un  blando invito del ministero di rendere facoltativo l’uso della mascherina, dietro al paravento della generica raccomandazione all’italiana.

Vivamente auspichiamo periodi non di allarme, ma la storia anche recente ci ha insegnato come sia fondamentale che la struttura sanitaria sia pronta ed attrezzata per ogni evenienza: di qui l’esortazione ad una pianificazione adeguata dei servizi per il bene collettivo.”