Nuovi controlli, svolti dagli agenti della Polizia Locale insieme ai tecnici del Servizio Decoro e al personale del gestore Hera, riguardanti l’abbandono di rifiuti, anche sulla scorta delle segnalazioni dei cittadini.
Il personale preposto a questa attività, ieri mattina, ha ispezionato i rifiuti abbandonati in diverse zone della città: in via della Costituzione, via Ravegnana, dove è stata ritrovata una vera e propria discarica a cielo aperto, ma anche nell’area artigianale a ridosso del casello autostradale. Dopo le ispezioni, dal contenuto dei sacchi abbandonati, si è potuto risalire inequivocabilmente agli autori del gesto. Applicando il regolamento ATESIR, il personale della Polizia Locale ha elevato sanzioni amministrative a carico di dodici soggetti tra privati e aziende, queste ultime non solo faentine.
La medesima attività, da tempo viene svolta anche dai volontari dell’associazione GEV, le Guardie ecologiche volontarie, che da agosto a tutto il mese di settembre hanno elevato una trentina di sanzioni. Oltre alle operazioni ‘sul campo’, come segnalato da tempo, nei pressi delle isole ecologiche di base sono stati installati pali che a rotazione ospitano telecamere con la capacità di riprendere anche durante le ore notturne mentre in altri luoghi, diventati teatro di ricorrenti abbandoni di rifiuti speciali e pericolosi, gli agenti della Polizia Provinciale hanno sistemato alcune fototrappole che hanno portato, in circa 20 giorni di monitoraggio, all’individuazione di una quindicina di irregolarità, tre delle quali ad opera di aziende con sedi giuridiche fuori dal comune di Faenza, che hanno abbandonato oggetti e rifiuti.
Si rammenta che l’abbandono di rifiuti da parte di privati cittadini è un reato amministrativo che comporta un’ammenda da 300 a 3.000 euro se il materiale abbandonato non è pericoloso, sanzione che può essere raddoppiata in caso di rifiuti pericolosi. Se, invece, il trasgressore è un soggetto giuridico, ad esempio un’azienda o una ditta, la denuncia è penale punita con arresto da 3 mesi a 1 anno e con un’ammenda da 2.600 a 26.000 euro (abbandono di rifiuti non pericolosi), oppure con arresto da 6 mesi a 2 anni e ammenda da 2.600 a 26.000 (abbandono di rifiuti pericolosi). In ogni caso i trasgressori, siano essi soggetti privati o giuridici, sono obbligati al ripristino dello stato dei luoghi e a sostenere le spese per il recupero e per lo smaltimento dei rifiuti abbandonati.
L’attività ispettiva non si ferma e proseguirà nelle prossime settimane.