“Ci sono delle certezze di cui faremmo volentieri a meno. Una di queste è la certificazione del livello (sempre più basso) raggiunto dalla sanità nel nostro territorio. Probabilmente ci basterebbe chiedere a chi scopre che ci vuole quasi un anno per un’ecografia al Santa Maria delle Croci (giusto per dirne una) per sapere cosa ne pensa la cittadinanza. O domandare a chi ha ricevuto una intimazione con la richiesta di pagare quanto nessuno aveva detto doversi versare per un accesso al pronto soccorso di 5/6 anni fa. O mettersi fuori dallo stesso pronto soccorso per registrare il gradimento… eccetera eccetera. Ma possiamo contare anche su una certificazione “scientifica”.
L’annuale graduatoria di Newsweek ci conferma che da cinque anni il nosocomio ravennate corteggia la centesima posizione in una classifica dove l’eccellenza è lontana anni luce. Ai primi due posti in Italia ci sono il Niguarda di Milano e il Gemelli di Roma. Il Sant’Orsola-Malpighi di Bologna è quinto. Invece, da un lustro, il Santa Maria delle Croci si trova sempre tra il 90esimo ed il 95esimo posto. Quest’anno siamo a quota 92. L’anno scorso eravamo al 90esimo posto. E poi si era al 92esimo posto nel 2021, al 93° nel 2022 e al 95esimo nel 2023. Quell’anno il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, aveva provato a difendersi: «Non bisogna guardare il singolo ospedale poiché, ed è acclarato a livello internazionale, ciò che fa grande un servizio sanitario non è la singola eccellenza variamente misurata e variabile più o meno di un punto, quanto l’eccellenza della rete». Se con questo si vuole dire che Forlì è messo molto meglio di Ravenna, siamo d’accordo. Quest’anno il Morgagni e Pierantoni è 44esimo. Ma per un utente ravennate quella di Carradori rischia di sembrare la classica toppa da considerarsi peggio del buco.
La vergognosa posizione dell’ospedale ravennate, peggiorata ulteriormente rispetto allo scorso anno, non ha ricevuto commenti dalla direzione dell’Auslona. Uscita la classifica in febbraio ci sarebbe stato tutto il tempo. Ma, evidentemente, non lo si è trovato per fornire qualche spiegazione. Al contrario si è avuta immediata reazione alle (comprensibili) critiche indirizzate a Carradori per il ricevimento di un consistente premio di risultato a fronte di risultati nella gestione sanitaria che la cittadinanza fatica a riconoscere come positivi.
Con una determinazione firmata il 26 agosto 2025, l’Azienda USL della Romagna ha definito i compensi aggiuntivi spettanti al proprio management e al Collegio Sindacale per l’anno 2024. Si sostiene che l’AUSL della Romagna avrebbe conseguito il 91% degli obiettivi di gestione e salute pubblica fissati per il 2024. Come è possibile? Non sarebbe urgente dare spiegazioni? Nemmeno per idea! Leggiamo invece che lo stesso Carradori ha dato il via all’iter per denunciare chi ha sollevato le critiche. L’Auslona ha precisato che si vuole “contrastare le falsità e il clima di odio che si è generato a fronte dell’amplificazione sui social”.
Appena eletto, a sorpresa, il Presidente della Regione, già sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, ha iniziato il mandato con una serie di aumenti del costo delle prestazioni sanitarie che non trova corrispondenza con un aumento della qualità del servizio, né quanto a livello di prestazioni né quanto a tempi per riceverle. Come Ravenna in Comune non vediamo alcuna comprensione dei problemi da parte dell’Amministrazione politica e da parte di quella tecnica. Né da quanto sopra indicato si ravvisa quel cambiamento di rotta che sarebbe indispensabile per recuperare, coi fatti, la fiducia della cittadinanza.
La classifica di Newsweek non servirà a niente, come disse Carradori, ma infila il dito in una piaga che per qualunque ravennate è estremamente dolorosa.”

























































