“Il massacro che sta portando avanti l’Esercito Israeliano in Palestina e, soprattutto ma non esclusivamente, nella c.d. Striscia di Gaza ha ucciso sino a questo momento più di 27mila persone, ferendone almeno altre 66mila. Il numero di donne e bambini rappresenta il 70 per cento delle vittime. Lo sterminio sta proseguendo imperterrito nonostante la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia abbia sancito l’obbligo per Israele di cessare immediatamente di uccidere e, comunque, di causare danni fisici o mentali ai palestinesi. Gli Stati occidentali, Italia inclusa, continuano come se nulla fosse a stare a guardare, quando non appoggiano esplicitamente la continuazione della mattanza. In questo contesto, dove non arrivano gli Stati, devono intervenire i popoli.

Mercoledì 7 febbraio, alle ore 20.30, presso la Sala Buzzi al civico 11 di via Enrico Berlinguer 11, a Ravenna, si terrà un’Assemblea pubblica dal titolo “Blocchiamo il traffico di armi nel porto di Ravenna. Fermiamo il massacro del popolo palestinese”, organizzata da Potere al Popolo con la partecipazioni delle comunità palestinesi emiliano-romagnole e di altre importanti associazioni impegnate a porre termine al genocidio in atto, tra cui BDS (Boicotaggio Disinvestimento Sanzioni) di Ravenna e Bologna e La Comune di Ravenna.

Questo il comunicato degli organizzatori: «A Ravenna come in altri porti passano navi cariche di armi e di morte, che vanno ad alimentare questo nuovo teatro di guerra aggiungendosi a quelli già precedentemente in corso: dall’Ucraina a, da anni, la guerra in Yemen che proprio sulla solidarietà alla Palestina sta vedendo l’apertura di un nuovo fronte che vede impegnato militarmente anche l’Italia con la missione nel Mar Rosso Aspides, lanciata dalla UE. Lo scorso dicembre un partecipato presidio davanti all’Autorità Portuale di Ravenna gridava forte e chiaro che la città non voleva più essere testimone silenzioso di questo traffico di morte, protestando contro il passaggio di una nave della ZIM, compagnia navale israeliana che trasporta armi per l’offensiva. Chiamiamo adesso un’assemblea cittadina per costruire insieme un boicottaggio attivo contro di armi nel porto di Ravenna, come è già successo in altri porti sia in Italia che nel mondo, per fermare il massacro del popolo palestinese, per combattere la spinta militarista e avventurista dei nostri governi che ci stanno trascinando verso una guerra totale».

Era il 2021 quando, di fronte all’ennesimo attacco israeliano, si effettuava nel porto di Ravenna il blocco dell’Asiatic Liberty, nave della compagnia israeliana ZIM, per impedire il carico di esplosivi destinati al porto israeliano di Ashdod. L’iniziativa dei lavoratori portuali, coordinata dal Sindacato, era stata così annunciata: «I lavoratori del porto di Ravenna – pur consapevoli che il loro atto di testimonianza a favore della pace per i popoli israeliano e palestinese neppure lontanamente costituisca una azione risolutiva per la soluzione del conflitto – credono che fosse necessario ed ineludibile mandare un messaggio. L’unico modo per opporsi pacificamente alla guerra è prendere attivamente una posizione contro di essa, ogni volta che se ne abbia l’occasione».

Come Ravenna in Comune, attraverso il nostro rappresentante in Consiglio Comunale, avevamo così preso posizione: «Nella realtà sconfortante di un conflitto come quello israelo-palestinese, ogni gesto di opposizione alla guerra va salutato con convinzione e appoggiato in ogni modo. È per questo che esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori del Porto di Ravenna, i quali si rifiuteranno di collaborare alle operazioni di imbarco di container contenenti materiali bellici diretti in Israele, dichiarando se necessario lo sciopero. Crediamo che sia della massima importanza rafforzare la mobilitazione popolare che un po’ in tutto il mondo si va sviluppando, pur nell’ignavia e nella sostanziale complicità di gran parte del mondo politico. Per questo, come Ravenna in Comune, aderiamo all’iniziativa dei lavoratori portuali e alle altre manifestazioni di protesta e di pressione per una giusta pace in Palestina che si terranno nei prossimi giorni e nei mesi a venire».

Riteniamo che la posizione assunta tre anni fa debba essere mantenuta anche oggi, semmai con più forza e convinzione, e per questo Ravenna in Comune invita quante e quanti condividono la prospettiva di un immediato cessate il fuoco in Palestina a partecipare all’Assemblea di mercoledì prossimo.”