Il respiro dei secoli che ancora sfiora le antiche pietre e la luce di un tramonto che sembra annullare il tempo: prima che la notte arrivi l’Antico Porto di Classe è certo il luogo ideale per far rivivere la grande tragedia di Sofocle in uno spettacolo firmato da e interpretato da Elena Bucci e Marco Sgrosso: Antigone Quartet Concerto, in scena per Ravenna Festival martedì 10 e mercoledì 11 luglio (alle 19) appunto al Parco Archeologico di Classe.

I due drammaturghi e attori, tra i più importanti e dinamici del teatro italiano, fondatori e anime da oltre vent’anni della Compagnia Le Belle Bandiere, e vincitori ognuno dei più prestigiosi premi e riconoscimenti (tra gli altri: Premio Ubu, Premio Hystrio – Anct, Premio Eti gli Olimpici del Teatro) hanno scelto di riprendere l’antica tragedia perché intrisa di grandi contrasti e, come spiegano, “per la straordinaria nettezza nell’affrontare un tema mitico ma di sconcertante attualità, messa in risalto dalla semplicità poetica di una lingua frammentata e lontana e tuttavia capace di attraversare i secoli, le mode, i mutamenti effimeri, senza nulla perdere dello splendore diretto della sua comunicatività e del suo andamento asciutto e ritmico che non sembra aspettare altro che la musica”.

Quella che Elena Bucci e Marco Sgrosso mettono in scena – e che scaturisce dall’esito felice di un loro spettacolo di qualche anno fa – è infatti una vera e propria “lettura in musica” che poggia sulle creazioni originali di Dimitri Sillato, che esegue le proprie musiche dal vivo alla tastiera e al violino, e su una drammaturgia sonora curata da Raffaele Bassetti e dalla stessa Elena Bucci. Una sorta di partitura che germoglia dal testo di Sofocle per aprirsi però anche a più recenti riscritture della stessa tragedia: da quella di Jean Anouilh a quella di Bertolt Brecht, che testimoniano della forza di un mito che continua ad affascinare e inquietare.

Gli attori in scena sono soltanto due, ma molti di più nella moltiplicazione di illusioni e personalità che offre il teatro. E, come spiegano, “raccontano con rinnovato stupore l’antica storia della lotta tra due fratelli per la supremazia, della pietosa sepoltura di Eteocle per mano di Antigone contro la legge del nuovo re Creonte. Ritroviamo la dolce Ismene che vuole dissuadere l’irriducibile sorella, il fidanzato Emone che affronta con lucida passione il padre Creonte per difendere l’amata e le sue ragioni. Diventano tutti loro, si trasformano nelle guardie impaurite e attonite, nel saggio veggente Tiresia, nel coro che osserva, disquisisce, approva, disapprova”. Mettendo in luce quel nucleo di interrogativi mai risolti che un classico senza tempo come Antigonecontinua a riproporci, e soprattutto l’idea che “nessuno può togliere la libertà di rinunciare a tutto, anche alla vita, per difendere un credo, un’idea, un’utopia”.

Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto (posto unico non numerato): 15 euro (12 ridotto).
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari 6 euro.

In collaborazione la Fondazione RavennAntica in occasione degli spettacoli di Ravenna Festival è possibile prenotare la visita gratuita al sito archeologico dell’Antico Porto (Via Marabina 7): prenotazione obbligatoria tel. 0544 478100. Ravenna Festival torna all’Antico Porto di Classe sabato 14 luglio, alle 19, per un appuntamento Alle porte dei sogni: il tema di questa XXIX edizione del Festival sarà infatti protagonista dell’incontro con il classicista Maurizio Bettini e con Elena Bucci, che insieme esploreranno i territori del sogno, non ultimo il teatro.