Eleonora Proni, sindaco di Bagnacavallo, Ada Sangiorgi, assessore alle Politiche educative e Monica Poletti, assessore alla Cultura si sono congratulate con le ideatrici, i realizzatori, la regia e i giovani protagonisti di Gesti di umanità in tempo di guerra, che ha vinto il premio come miglior documentario al Festival Internazionale del Cinema Povero di Ispra.

Realizzato da Biroke studio, realtà bagnacavallese che si occupa di produzioni video, Gesti di umanità in tempo di guerra racconta di un percorso intrapreso dai ragazzi dell’Istituto Berti di Bagnacavallo (le classi quinte dell’anno scolastico 2018/19) per comprendere la storia del territorio attraverso i nomi, i racconti e i volti di persone che hanno vissuto in tempo di guerra, quando anche il più piccolo gesto può fare la differenza e diventare un momento indelebile e fondamentale di umanità.

Il premio è stato ritirato da Shilan Shamil, regista del documentario, il 19 settembre a Ispra, sulle rive del lago Maggiore in provincia di Varese, dove si è tenuta la serata conclusiva e di premiazione della settima edizione, a cui hanno partecipato più di duecento lavori tra lungometraggi, cortometraggi e documentari.

A consegnarlo è stato l’assessore alla Cultura del Comune di Ispra, Martina Cao, con la seguente motivazione: «Questo documentario racconta e documenta in maniera molto approfondita e puntuale, ma trasmettendo anche una grande emozione e una grande commozione, un progetto svolto nella scuola elementare di Bagnacavallo della provincia di Ravenna, che ha come valore centrale il valore della Memoria, che è un valore importantissimo anche per il comune di Ispra».

Il progetto è nato dalla stretta collaborazione tra Maria Rita Liverani, insegnante della Quinta C della Scuola Primaria Berti nell’anno scolastico 2018/19 e Mariangela Rondinelli dell’associazione culturale Wartime Friends, da cui è scaturito un percorso di ricerca-azione che è stato poi esteso a tutte le classi quinte, data la convinzione «che la cittadinanza attiva si forma passo dopo passo e viene vissuta in modo consapevole tanto quanto si radica nella conoscenza della realtà e della sua storia. Tale progetto – spiega Maria Rita Liverani – avrebbe unito la storia e la geografia, i due elementi essenziali e strettamente collegati per la costituzione delle società e della loro evoluzione: spazio e tempo. Ma soprattutto avrebbe popolato quello spazio e quel tempo di persone con un nome, un volto e una storia personale fatta di relazioni e sentimenti. Umanità. Un modo diverso e di più ampio respiro per affrontare la storia locale e i suoi molteplici agganci con “storie altre”.

Per i ragazzi è stato importante capire che la storia altro non è che la somma di tante storie personali, e nel tragico contesto offerto dalla guerra, i gesti di umanità hanno fatto la differenza. Hanno fatto la differenza i gesti dei tanti soldati che, contravvenendo alle regole prestabilite, hanno aiutato dei civili in più occasioni. Ha fatto la differenza la generosità con cui le famiglie hanno accolto e aiutato i giovani soldati stranieri cercando di dare aiuto morale per lenire la nostalgia della casa e della famiglia troppo lontana. Ha fatto la differenza utilizzare forme artistiche per alleggerire il morale delle truppe.

Ne è nata una memoria a cui ci si è affezionati, da custodire e condividere.

È stato un viaggio lungo tutto un anno scolastico – conclude Maria Rita Liverani – bello, impegnativo e altamente formativo, perché capire che i gesti di umanità hanno un effetto trasformativo e possono incidere sulla realtà aiuta i ragazzi a essere più consapevoli del proprio agire e li guida ad essere capaci di discernimento.»

Il trailer del documentario è disponibile al seguente link:

birokestudio.it/ita/Blog/Gesti-di-umanita-in-tempo-di-guerra