Viale Europa presenta ai suoi lati, tra via Romea Sud e via Stradone, ampie aree non edificate adibite ad agricoltura o ad orti. In uno di questi, il sig. Sante, anziano concittadino, riceve la visita di una pattuglia della Polizia locale. Un agente gli dice che “le otto galline sono da eliminare”, nonostante si tratti per lui di animali da affezione, che detiene per uso personale. Egli non intende però adempiere all’intimazione, confortato dalla famiglia, la quale, non rendendosi conto della colpa commessa dal proprio avo, chiede spiegazioni sul da farsi. “Ho chiamato sia gli uffici di igiene pubblica, che il Comune e nessuna delle persone con cui ho parlato mi ha saputo dire come ci dobbiamo comportare”, scrive a Lista per Ravenna la figlia, consigliata da un’amica, “attendendo informazioni in merito se ce le può fornire”.
Nel frattempo però, la Polizia locale, 31 giorni dopo la visita, infligge al genitore una multa di 186,15 euro (misura ridotta se pagata entro 60 giorni), per violazione dell’art. 112 del Regolamento comunale di igiene pubblica e veterinaria, il quale vieta “la detenzione di animali tipo avicoli all’interno del centro abitato”. La sfortuna di Sante è che il suo orto sta sul lato nord di viale Europa, considerato “città” anche se largamente disabitato. Sul lato sud, ad esempio in via Tramazzo, con abitazioni molto più ravvicinate, potrebbe allevarne, a norma dello stesso regolamento, fino a 75.

Ma non è tanto la multa, che ha pagato, quanto l’angoscia di poterne ricevere altre a ripetizione continuando a restare “fuori legge”, che ha spinto Lista per Ravenna ad andare a fondo, accorgendosi peraltro da subito che quello stesso regolamento consente, all’art. 3, di chiedere al sindaco una deroga alla norma violata, facendo valere le proprie ragioni. Lista per Ravenna ne ha quindi scritto il contenuto, che la figlia ha firmato e Sante condiviso, inviandolo al sindaco tramite l’ufficio Diritti degli animali. Di seguito il testo pressoché integrale.

RICHIESTA DI DEROGA
“[…] Mio padre detiene e cura poche galline, attualmente cinque, mai in numero superiore a 10, su terreno adibito ad orto amatoriale di sua proprietà privata, carraia di accesso compresa, posto all’interno di viale Europa, circonvallazione sud di Ravenna, in area con case sparse sita tra il canale Lama e il viale stesso. Coltivazione dell’orto e allevamento di queste poche galline costituiscono per lui, data la sua età ultraottantenne, ragione di impiego distensivo delle proprie giornate e di benessere fisico e affettivo, a cui costituirebbe sofferenza dover rinunciare, anche non comprendendone le cause di ragionevole interesse connesse alla tutela dell’igiene e salute pubblica, in quanto:

  1. la prima abitazione confinante con l’orto se ne trova distante circa 150 metri;
  2. l’orto è chiuso da un recinto alto due metri, da cui le galline non possono in alcun modo uscire;
  3. l’intrusione di estranei è impedita da una barra chiusa con un forte chiavistello all’ingresso della carraia di accesso.

Parrebbero così rispettate le finalità poste dall’art. 112 del regolamento in questione, secondo cui: “In ogni caso i proprietari o i detentori di animali di qualsiasi specie, sono tenuti ad adottare tutte le misure profilattiche atte ad impedire l’insorgenza e la diffusione delle zoonosi e di altre malattie”; come pure, dato e non concesso che il caso possa assimilarsi ad allevamento zootecnico, la prescrizione di cui all’art. 95 del regolamento stesso: “Ubicazioni e condizioni igieniche devono sempre ed in ogni caso essere tali da non arrecare danno o disturbo di alcun genere al vicinato”. Nel presentare richiesta di deroga al fine che mio padre possa detenere nel proprio orto un numero di galline non superiore a 10, o comunque nel limite che vorrà essere disposto, si rimette a codesta Autorità la determinazione delle condizioni da rispettare nel caso di suo accoglimento. Si allegano: planimetria dell’orto; foto di mio padre con le galline attuali, foto della recinzione dell’orto, foto della sbarra di chiusura della carraia di accesso all’orto e del relativo chiavistello. Si allegano pure copia dei documenti di identità mio e di mio padre”.

L’autorizzazione alla “detenzione di un numero di galline non superiore a 10” è arrivata, previa registrazione presso il servizio Veterinario come “allevamento per autoconsumo”. Felici Sante e famiglia, ed esempio da raccogliere per chi si trovi, non pochissimi, nelle stesse condizioni, addebito alla Polizia locale, in questo caso, di avere adottato, nei confronti di chi sbaglia involontariamente e senza danno per la comunità né per alcuno, un atteggiamento solamente repressivo, evitando di offrire consiglio, a mio parere doveroso, su come “potersi mettere in regola”.