Studentessa derubata in stazione a Milano lancia un appello per ritrovare i libri e il computer rubato: all’interno la tesi di laurea. Giorgia è una studentessa abruzzese, 35 anni, abita a Ravenna ed è in procinto di laurearsi in Scienze Motorie. Aveva deciso di festeggiare il capodanno a Milano insieme al proprio fidanzato e con sé aveva portato il computer, un AppleMac Pro, con all’interno la tesi alla quale sta lavorando, oltre ai libri necessari. Il tutto era in uno zaino che il 2 gennaio è stato sottratto da un ladro alla stazione centrale di Milano, intorno alle 15.

Giorgia e il suo fidanzato erano nel punto vendita di Starbucks in attesa di prendere il treno. Lei seduta ad un tavolino, a fianco trolley e zaini, lui in coda per pagare alla cassa, quando è arrivato un ragazzo, descritto di bassa statura, con faccia tonda e denti sporgenti, che si è seduto di fronte alla 35enne, parlando al telefono. Il nuovo arrivato si è quindi rialzato e si è avvicinato ad alcune tazze e bicchieri in esposizione per scattare qualche foto con cellulare. Insospettita, la ragazza lo ha seguito con lo sguardo.
Approfittando di un momento di distrazione di Giorgia, con una mossa veloce, il giovane ha afferrato uno degli zaini, ha superato l’addetto alla sicurezza, e si è dileguato fra la folla. All’interno dello zaino rubato anche alcuni importanti documenti.

Perso di vista il ladro, alla coppia non è rimasto altro che prendere il treno diretto verso casa, ormai in partenza, e una volta arrivati a Ravenna presentare denuncia ai Carabinieri.

La speranza ora è che i carabinieri riescano ad acquisire le immagini delle telecamere di videosorveglianza del locale, in modo da risalire all’identità del ladro e riottenere computer e tesi di laurea. Solitamente, purtroppo, in questi casi, però, risalire alla refurtiva è sempre complicato. I ladri sono soliti rivenderla il più velocemente possibile. Se quindi recuperare il computer sembra difficile, Giorgia conta almeno di ritrovare i libri dell’Università. Il ladro infatti potrebbe aver deciso di disfarsene, ritenendoli un bottino infruttifero.