L’Unione della Romagna Faentina conclude il progetto “Donne: libere e protagoniste”, volto a riscoprire le figure delle prime amministratrici comunali del dopoguerra: giovedì 10 marzo alle ore 20.30 presso la sala 3 di Faventia Sales verrà presentato il volume edito dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Ravenna e provincia, a cura di Laura Orlandini e di Mattia Randi.

Il libro, attraverso un saggio sui percorsi di partecipazione femminile tra Resistenza e ricostruzione e un successivo approfondimento sulle biografie più significative delle 20 donne che furono consigliere e assessore fra il 1946 e il 1961, è arricchito da un DVD contenente videointerviste ad alcuni testimoni diretti di quegli anni, fra i quali gli ex sindaci di Faenza e Brisighella Pietro Baccarini ed Egisto Pelliconi.

Emerge un quadro dove negli anni Quaranta e Cinquanta la presenza femminile nelle istituzioni e più in generale nella politica è ancora elemento straordinario, ma nel quale le nuove organizzazioni democratiche nate con la Liberazione – il CIF e l’UDI – giocano un ruolo preponderante nel promuovere una maggiore partecipazione delle donne.

Fra le iniziative del progetto, collocatosi al primo posto del bando regionale di sostegno ad iniziative di valorizzazione e divulgazione della Memoria e della Storia del Novecento in attuazione della L.R. n. 3/2016, vi è stata anche la realizzazione di ulteriori otto videoclip divulgative dedicate alle prime donne nelle amministrazioni comunali del dopoguerra, consultabili sulla pagina YouTube dell’Unione della Romagna Faentina, playlist “Memoria, cittadinanza e pace”.

I video, realizzati da Riccardo Calamandrei con il contributo di numerosi testimoni diretti e con l’interpretazione di una decina di volontarie dell’associazione Fatti d’Arte, si concentrano sulle biografie sia di donne impegnate nella Resistenza (come la ormai celebre Annunziata Verità, che nell’agosto del 1944 sopravvisse a una fucilazione avvenuta presso il cimitero di Rivalta, dopo una rappresaglia della brigata nera faentina; ma anche di Elisa Dalmonte, dipendente comunale riolese che partecipò alla lotta partigiana con la falsificazione di documenti di identità), sia di figure provenienti dal mondo cattolico che da quello progressista.

Fra le prime si collocano Rosa Casadio, consigliera comunale faentina per tre mandati amministrativi, e Giulia Lega, già vicesindaca a Brisighella e poi presidente dell’Ente comunale di assistenza (ECA); alle seconde appartengono la castellana Santina Barnabé, la cui vicenda dai tratti non sempre felici è ricostruita dal nipote Elvio Poletti e dall’esperto di storia locale Andrea Soglia, così come la solarolese Maria Bassi, che fu poi negli anni Sessanta e Settanta dirigente sindacale molto stimata. Le loro storie, attraverso i video, potranno andare ad arricchire la memoria storica della Romagna Faentina, all’insegna dei principi di uguaglianza sostanziale fra uomini e donne.