In merito alle notizie apparse sulla stampa sui criteri di concessione dei contributi culturali, in particolare delle convenzioni, l’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna precisa quanto segue.

L’offerta culturale della città di Ravenna, già così significativa, si è in questi ultimi anni ulteriormente arricchita, in qualità e quantità, grazie all’impulso dato alle istituzioni Mar e Biblioteca Classense e alle fondazioni partecipate Ravenna Manifestazioni, RavennAntica, Fondazione Oriani, anche per il tramite di una più intensa collaborazione delle istituzioni e delle fondazioni stesse con i tanti soggetti privati della città. Questo arricchimento, di cui quotidianamente si ha prova come ben testimoniato dalla partecipazione agli eventi culturali dei nostri concittadini e dei visitatori della città, è potuto avvenire in virtù del maggior investimento comunale in cultura e anche grazie all’adozione di nuove modalità di contribuzione pubblica.

Per quanto concerne nello specifico le convenzioni, sono state stipulate per il quinquennio 2018-2022 con 28 soggetti (Ravenna Teatro, Emilia Romagna Concerti, Associazione culturale Angelo Mariani, Jazz Network, Associazione Culturale Bronson, La Corelli soc. coop., Fondazione Teatro SocJale di Piangipane, Associazione culturale Il Lato Oscuro della Costa, Associazione Orchestra da Camera, Mosaici Sonori soc. coop, Associazione culturale Mikrokosmos, Circolo Arci Scintilla, E soc. coop. a r.l., AccademiaPerduta/Romagna Teatri, Cantieri Danza Aps, Teatro del Drago soc. coop., Nanou Associazione culturale, ErosAnteros, Associazione culturale Orthographe, Amici della Capit Aps, Associazione Onnivoro, Università per la Formazione permanente degli adulti Giovanna Bosi Maramotti, Centro Dantesco, Associazione Istituito Friedrich Schurr, Italsar srl, ST/ART, Associazione culturale Ravenna Cinema, Circolo Sogni Antonio Ricci). In questo ambito si è proceduto nel corso di questa legislatura ad una profonda innovazione: l’assegnazione tramite bando pubblico con valutazione dei progetti affidata a commissioni di esperti, una per ogni area disciplinare (musica, arti performative, arti visive, letteratura, cinema).

Alle cinque commissioni incaricate di redigere le graduatorie è stato attribuito il compito di valutare, oltre alla qualità “culturale” del progetto, anche la sostenibilità e la capacità di attrarre ulteriori finanziamenti, con la consapevolezza che per progetti culturali, in particolare per lo spettacolo dal vivo, operano spesso congiuntamente più finanziamenti pubblici (comunali, regionali e statali).

Anche le procedure di rendicontazione sono state significativamente aggiornate con l’adozione di norme a livello comunale addirittura più penetranti rispetto a quelle contemplate dalle leggi regionali (legge regionale 13/1999 e legge regionale 37/1994) e nazionali (Fus).

Anzitutto un rigoroso controllo della qualità delle realizzazioni; un minuzioso esame della dettagliata documentazione richiesta, con la consapevolezza che si tratta di progetti realizzati da operatori – associazioni, cooperative – rispetto ai quali il contributo pubblico è spesso condizione della realizzazione del progetto. Si tratta peraltro di norme in totale sintonia con quelle approvate dal Consiglio comunale in materia di rendicontazione per tutti i contributi comunali. Norme che puntano a tenere insieme trasparenza e esigenze di semplificazione che emergono dalla società civile, in primo luogo dal mondo delle imprese, e che coinvolgono pertanto in maniera ancora più rilevante il mondo dell’associazionismo culturale. L’applicazione di ulteriori passaggi di controllo rispetto al già avvenuto pagamento o saldo di tutte le spese incontrate, oltre a non essere previsto dai bandi emessi, richiederebbe probabilmente che il mondo delle associazioni culturali, che, si ricorda, non ha finalità di lucro, dovrebbe ricorrere a ulteriori finanziamenti ed esposizioni bancarie ai fini di poter anticipare pagamenti senza poter contare sull’erogazione della contribuzione pubblica, come detto così rilevante e significativa per la realizzazione dei progetti, esponendo quindi tutto il mondo delle associazioni a ulteriori difficoltà e burocrazia.

Ciò non toglie che restano in ogni caso ferme le responsabilità civilistiche e generali sul piano dell’ordinamento in capo ai soggetti proponenti circa la correttezza dei rapporti che vengono intrattenuti coi soggetti fornitori di prestazione rientranti nell’ambito della rendicontazione progettuale per i quali questi ultimi possono agire nelle dovute sedi.

Da ultimo, nell’anno in corso, segnato dall’emergenza Covid, si è proceduto, anche qui in sintonia con quanto disposto dalla Regione e dal Mibact, e con provvedimenti analoghi a quelli rivolti al mondo produttivo, cercando di contemperare le forti esigenze di semplificazione e tempestività dei procedimenti con quelle di correttezza degli stessi.