Durante i mesi più duri dello scorso anno durante l’emergenza da Covid 19, ebbe un certo risalto anche sui media nazionali la presenza in Italia (a Torino e a Crema) di un gruppo di medici e infermieri cubani venuti anche nel nostro paese per portare aiuto in un momento drammatico. Il gruppo faceva parte della “Brigata Henry Reeve”, un contingente internazionale di medici specializzati in emergenze (disastri ambientali ed epidemie).

Dalla sua istituzione nel 2005 a oggi, ventotto gruppi della Brigata hanno svolto missioni umanitarie in 22 paesi, con quasi 8.000 professionisti medici impegnati ad affrontare gli effetti di sedici inondazioni, otto uragani, otto terremoti, quattro epidemie tra cui tre squadre che hanno affrontato l’epidemia di virus Ebola nell’Africa occidentale.

Durante la fase più difficile della pandemia, più di 3.700 medici della Brigata hanno supportato gli operatori sanitari di 39 paesi (dalla Giamaica all’Italia, dall’Angola all’Indonesia) nella loro lotta contro il virus.

Ora sulla esperienza della Brigata medica cubana in Italia, sono usciti due libri di Enrique Ubieta Gómez “Diario di Torino – Solidarietà in tempi di pandemia” e “Juntos – Una storia universale”. I due volumi saranno presentati mercoledì 27 ottobre, alle 20.30, alla Bottega Bertaccini.

Enrique Ubieta, giornalista e scrittore, al seguito della Brigata medica Henry Reeve ha condiviso la vita quotidiana dei medici e degli infermieri cubani giunti a Torino in risposta alle richieste di aiuto della città e che hanno lavorato per più di 100 giorni nell’ospedale da campo allestito alle Officine Grandi Riparazioni.

Di questa esperienza Ubieta è stato cronista, ma non solo: con la sensibilità che lo caratterizza e con una impronta professionale da giornalismo di inchiesta ha intrapreso una lucida e meticolosa analisi a partire dal microcosmo ospedaliero che ha visto e vissuto in prima persona, per aprire poi prospettive più ampie, fino a toccare temi delicati e complessi, regalando spunti di riflessione allo stesso tempo profondi e di facile lettura, utili per ripensare a molte delle nostre convinzioni.

Il sottotitolo del “Diario di Torino” recita: Solidarietà in tempi di pandemia. È questa la chiave di lettura di un libro importante, allo stesso tempo struggente cronaca di un’esperienza emblematica e graffiante denuncia di un modello economico ed esistenziale ormai palesemente in crisi. Di fronte al lato oscuro della realtà, “Diario di Torino” è percorso da un caldo respiro di speranza.

Al termine della sua esperienza in Italia, il dott. Julio Guerra Izquierdo, a capo della Brigata “Henry Reeve” che ha prestato servizio alle OGR di Torino, ha ringraziato tutte le persone che hanno lavorato con il personale medico cubano per la loro dedizione. “Abbiamo una grande soddisfazione per aver salvato decine di pazienti e aver aiutato l’Italia in questo momento così difficile. Cuba continua a lavorare in molti Paesi contro il Covid-19. La pandemia ha lasciato tristezza e molto dolore, soprattutto a causa del numero di persone che sono morte. Mi sembra che il messaggio più importante sia che la solidarietà deve essere universale e che le razze, il colore, le credenze religiose non contano e che siamo responsabili di salvare questa umanità ”, ha concluso Guerra Izquierdo.

E la solidarietà è anche il filo conduttore che ci lega alla testimonianza che ci porterà il dott. Giuseppe Travaglini, medico faentino di Ruvuma Onlus, l’associazione di volontariato che da trent’anni si occupa di migliorare le condizioni sanitarie degli abitanti della Tanzania, unitamente ad attività di formazione professionale e di assistenza sociale.

L’incontro è realizzato in collaborazione con Coordinamento dei Circoli della Regione Emilia Romagna Associazione di Amicizia Italia-Cuba, Associazione Nazionale di amicizia San Marino-Cuba e Associazione “Sano Giusto e Solidale”.

La presentazione si terrà al chiuso e potremo ospitare fino a 40 persone a sedere.
La prenotazione del posto è caldamente consigliata al numero 0546 681712.
Ricordiamo che sarà obbligatorio esibire il Green Pass e indossare la mascherina.