Dopo l’esperienza in live streaming del 2021, il Teatro Goldoni di Bagnacavallo torna ad aprire il sipario sulla Stagione di Teatro per le Scuole proponendo nei mesi di marzo e aprile 2022, quattro spettacoli, scelti tra le creazioni del Centro di Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri per i bambini delle Materne e studenti delle Scuole dell’obbligo.

Nonostante il momento ancora delicato, Accademia Perduta e il Teatro Goldoni intendono dare un segnale forte della loro presenza e attenzione all’infanzia e alle scuole, consapevoli che il Teatro Ragazzi sia un fenomeno artistico di importantissima valenza culturale, di crescita e formazione. Naturalmente la fruizione degli spettacoli avverrà nel rispetto di tutte le normative vigenti per la sicurezza del pubblico e degli Artisti.

Il primo spettacolo, in programma da martedì 8 a giovedì 10 marzo alle ore 9.45, è Enrichetta dal ciuffo della compagnia Teatro Perdavvero. La protagonista della storia è una bambina brutta, tanto brutta da fare spavento, con un ciuffettino di capelli che sembrava sputare fuori dal cranio. Così decisero di chiamarla Enrichetta dal Ciuffo. Ma quanto questa bambina era brutta tanto sarebbe diventata intelligente e simpatica e avrebbe avuto il dono di far divenire intelligente e simpatica la persona di cui si fosse innamorata sopra tutte le altre.

Seguirà, martedì 29 e mercoledì 30 marzo alle ore 9.45, Il sogno di Tartaruga de Il Baule Volante. spettacolo tratto da una fiaba africana. I protagonisti della storia sono gli animali della savana, rappresentati da pupazzi animati a vista. Le musiche sono eseguite dal vivo su ritmi e strumenti africani, con tutta la loro carica di energia, capace di coinvolgere e divertire i bambini di ogni età.

Martedì 12 e mercoledì 13 aprile alle ore 9.45 la Compagnia del Sole presenta Il messaggero delle stelle. Vita, disavventure e morte del signor Galileo Galilei, scritto da Francesco Niccolini e interpretato da Flavio Albanese. Un racconto celeste per il “messaggero delle stelle”, l’uomo che è stato capace di immaginare una rivoluzione così grande da finire in mezzo alle stelle, lui che era nato povero. Ma il nuovo secolo, il Seicento, è rivoluzionario: dopo centinaia di anni in cui solo i filosofi e i grandi professori delle Accademie potevano cambiare il mondo, sta maturando un tempo nuovo in cui dei figli di nessuno buttano all’aria le vecchie regole. Galileo è un meccanico dalle mani sporche che costruisce (compassi, bilance e cannocchiali), sperimenta e guarda le stelle. Ha fame e rabbia, qualità e coraggio, ma soprattutto non è il primo e non sarà l’ultimo protagonista della più bella avventura di cui è stata capace la mente umana: l’invenzione della Scienza, intesa come catena del sapere che si oppone alla Magia e alle arti occulte.

Il quarto e ultimo spettacolo, in programma da mercoledì 27 a venerdì 29 aprile alle ore 9.45, sarà Ferdinando il toro, i fiori e il calabrone della compagnia TCP Tanti Cosi Progetti. Pubblicata per la prima volta nel 1936, la favola di Ferdinando, il giovane toro che preferisce il profumo di un fiore alla violenza della corrida, suonò a molti come una nemmeno troppo velata metafora pacifista. Un messaggio potente, che contrapponeva in modo ironico e paradossale l’umanità del toro e la bestialità della violenza e della guerra.