Oltre 200 persone si sono riunite per due giorni a Ravenna per partecipare in maniera attiva all’evento “Avere una casa” organizzato dal Consorzio Solco Ravenna con l’obiettivo di condividere tra terzo settore, economia sociale, finanziatori e decisori pubblici proposte per nuove politiche sull’abitare. Una platea eterogena, composta da rappresentanti di enti e settori diversi accumunati da un bisogno urgente: trovare una soluzione per nuove politiche abitative che permettano a tutti e tutte di avere una casa.
“La partecipazione a questo evento è andata oltre le nostre aspettative – commenta Antonio Buzzi, presidente Solco Ravenna -. Abbiamo registrato il tutto esaurito con le iscrizioni e messo insieme un gruppo eterogeneo di partecipanti: operatori sociali, volontari, geometri, architetti, assistenti sociali, cooperanti dell’abitare, imprenditori edili, possibili finanziatori, amministratori e dirigenti pubblici. Questo dimostra quanto questo tema sia trasversale e tocchi molti aspetti del nostro assetto sociale ed economico, e soprattutto prova quanto sia urgente parlarne. Questa iniziativa è solo un primo stimolo per favorire la nascita di tavoli di discussione e decisionali su questo tema, dove siano presenti tutti i soggetti che hanno animato questo convegno e che hanno qualcosa da dire sul tema della casa. Noi siamo pronti”.
La prima giornata dell’evento è servita per fare il punto sulle criticità maggiori, sulla condivisione di buone prassi e idee innovative e sul lavorare in maniera partecipata alla stesura di proposte da portare davanti a una platea di decisori pubblici e possibili soggetti finanziatori, presenti nella giornata conclusiva.
“Nel pomeriggio di giovedì abbiamo costituito 5 tavoli di lavoro – continua Buzzi – dedicati alle diverse dimensioni dell’abitare e facilitati da esperte ed esperti del settore in vari ambiti. Il lavoro prodotto non andrà perso, presto pubblicheremo gli atti di questa due giorni perché diventino patrimonio comune per coloro che hanno partecipato e per permettere anche a chi non ha potuto partecipare di venire a conoscenza del lavoro svolto e di potersi sentire parte di questa nuova community che vogliamo e dobbiamo creare per far fronte al problema casa”.
Tra le idee più innovative portate avanti dai tavoli ci sono state la necessità di creare un fondo mutualistico di prossimità abitativa per aiutare le persone che si trovano in difficoltà economica temporanea e che rischiano di perdere il proprio alloggio e il modello Rent to own, per affrontare il problema dell’accessibilità alla locazione e al mutuo soprattutto per i giovani. Tra le azioni urgenti da mettere in campo sono state sottolineate: la necessità di lavorare sul concetto di comunità attiva e corresponsabile, promuovendo l’accesso a forme di abitare collaborativo e sviluppando una nuova normativa specifica; lo sviluppo di una rete sinergica composta da soggetti eterogenei sui territori per aiutare le persone più fragili nella propria autodeterminazione, attraverso il sostegno all’inserimento lavorativo e il supporto ai servizi; il bisogno di superare il mismatch tra case vuote e persone senza casa, recuperando il patrimonio pubblico e privato inutilizzato con il coinvolgimento di finanza paziente.
In rappresentanza degli enti decisori erano presenti tra gli altri anche l’assessore alle Politiche abitative della Regione Emilia-Romagna Giovanni Paglia e l’europarlamentare Irene Tinagli a capo della Commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell’Unione europea.
“Ci sono state sollecitazioni preziose e vogliamo che questo dialogo continui – ha commentato l’assessore regionale Paglia -. La mancanza di una casa è un problema che tocca vari aspetti: sociale, perché aggrava le disuguaglianze, economico, perché ci sono imprese che faticano a trovare personale; di tenuta dei servizi pubblici, perché quando mancano infermieri, autisti o insegnanti non si possono garantire trasporti, assistenza e scuola. Dobbiamo trovare le risorse finanziarie da destinare a questo tema e intervenire in maniera trasversale. In Regione stiamo lavorando alla costruzione di un’alleanza per la casa che metta insieme soggetti pubblici, privati ed economici con l’obiettivo di dare un tetto a tutti per le proprie possibilità”.
L’onorevole Tinagli ha sottolineato come il problema casa non riguardi solo uno specifico territorio o Stato, ma sia diffuso in ogni Paese europeo: “Il lavoro portato avanti con questo evento è molto simile a quello che stiamo svolgendo con la Commissione – ha evidenziato -. Fin da subito ci siamo scontrati con l’ampiezza di questo tema, tutti hanno capito che parlare di casa significa parlare di nuove comunità, servizi sociali, trasporti, coinvolgimento di nuovi soggetti che collaborino in maniera cooperativa, di aiuti di stato. Nessuno da solo può farcela e abbiamo cercato di tenere coinvolti tutti i livelli amministrativi: europeo, nazionale e locale. Il vostro attivismo di oggi è fondamentale. Non fermiamoci qui – ha concluso -”.

























































