I ragazzi del Civico 25, da gennaio 2026, entreranno nelle scuole non come ospiti, ma come compagni di strada in attività dedicate all’inclusione, al contrasto al bullismo e per la consapevolezza della fragilità.
“Un nome è un seme: racconta già il futuro che promette. Quando un progetto così entra in una scuola, porta mani che tremano, voci che si rialzano e storie che mostrano che si può cadere e ritrovare spazio nel mondo.
Da qui può nascere un percorso che resta, e si allarga come profumo di pane appena sfornato”.
I ragazzi racconteranno le loro esperienze e la possibilità di lavorare alla pizzeria di Castel Bolognese: “La classe vede, ascolta, sente. Il bullismo smette di essere un concetto astratto e diventa qualcosa che puoi riconoscere nei corridoi. L’inclusione smette di essere gentilezza generica e diventa una posizione, una scelta, un gesto quotidiano.
Il progetto porta dentro le scuole l’esperienza reale dei ragazzi del Civico 25, trasformando la loro storia in strumento educativo: Non una lezione frontale, ma un incontro vivo, emotivo, concreto, dove la fragilità diventa punto di forza e il bullismo si riconosce, si smonta e si supera”.
Gli obiettivi dell’iniziativa:
-Promuovere una cultura dell’inclusione come scelta quotidiana e non come slogan.
-Contrastare il bullismo e il cyberbullismo attraverso testimonianze reali e attività esperienziali.
-Dare valore alla diversità e alla fragilità come componenti fondamentali della persona.
-Costruire ponti tra scuola, territorio e mondo del lavoro.

























































