A suo tempo fu fatta la scelta di strutturare la viabilità di Ravenna non più su incroci e semafori ma su grandi e piccole rotatorie. A questa scelta, condivisibile, e tutto sommato efficace, non è poi seguito un loro sufficiente inserimento nel contesto cittadino” afferma Elisa Guerra, Coordinatrice provinciale Alleanza di Centro per i territori Ravenna.

“A distanza di tanti anni dalla loro realizzazione se provate a chiedere dove si trova la “Rotonda Svezia” a un ravennate con ogni probabilità questo non saprà rispondere e questa verrà individuata facendo riferimento alle vie principali o ad altri punti di riferimento conosciuti nelle vicinanze.  A riguardo non è d’aiuto la toponomastica posta in loco in quanto l’automobilista impegnato a guardarsi le spalle e i fianchi nella corrente del traffico è bene che guardi avanti e non provi nemmeno a cercare microscopici cartelli. Numerarle no?” prosegue Guerra.

“Queste rotatorie sono il biglietto da visita della città per chi vi giunga su strada quindi si potrebbe pensare di dotarle di eleganti e sobri arredi urbani, che richiamino i tanti contenuti artistici della città e non di riempirle di cartelli pubblicitari o dei soliti alberi di pino che come tutti abbiamo capito, finiscono o per alzare il fondo stradale o per creare pericoli alla la circolazione con i loro rami indomabili a causa della scarsa manutenzione o spezzati dal vento. Facciamo sì che queste rotatorie diventino una risorsa per la città e che non vengano più ricordate dal personaggio pubblico di turno scampato al loro vortice!” conclude Elisa Guerra.