Quanto c’è di Cervia nel Nobel per la letteratura vinto da Grazia Deledda?  E’ una delle domande che rimbalzeranno nel giardino di Villa Caravella, la casa-vacanza appartenuta per tanti anni alla scrittrice sarda, dove il 18 e il 19 maggio 2024 ritorna l’appuntamento con il Festival per Grazia Deledda, alla sua seconda edizione dopo il successo dello scorso anno.

Con questo appuntamento, Cervia vuole raccogliere l’eredità della scrittrice sarda ed essere all’altezza dello sguardo dell’ancora unica italiana, seconda donna al mondo, ad aver raggiunto il traguardo più ambìto per chi scrive. 

“…a giorni soffia il garbino, il più potente e odioso dei venti, che per le nuvole di sabbia che solleva dà alla spiaggia solitaria l’illusione del deserto, e fa tremare e retrocedere anche le onde più cattive…”. Così Grazia Deledda, in una delle sue novelle cervesi, descrive il vento, il mare, la sabbia di Cervia. Con un tono “quasi di deferenza nei confronti degli elementi naturali, quasi come se l’autrice in questo caso trovasse finalmente l’occasione di perdersi, lei stessa”, sottolinea lo scrittore sardo Alessandro De Roma, che con le colleghe Silvia Sanna e Sarah Savioli rileggerà i romanzi cervesi della Deledda nella conversazione “Quando il maestrale incontra il garbino” condotta da Elena Gagliardi, vice presidente dell’Associazione ‘Grazia Deledda, una Nobel a Cervia’, cui si deve l’organizzazione del Festival. 

“La natura, elemento centrale nei romanzi e nelle novelle cervesi della scrittrice sarda, è un tema quanto mai attuale anche considerando che il Festival si tiene a ridosso del primo anniversario della furia devastatrice dell’alluvione che ha colpito nel maggio scorso la Romagna”, afferma Marisa Ostolani, presidente dell’Associazione. “Ma oltre ad assaporare il ‘sapore salmastro’ delle storie romagnole di Deledda, la rilettura dei romanzi cervesi fornirà anche l’occasione per continuare ad esplorare il carattere ribelle della nostra eroina”. 

Come osserva Sarah Savioli, rileggendola si può infatti riscoprire “una fonte inesauribile di sottigliezze e concetti non banali e a loro modo rivoluzionari che attengono all’essere donne, alla difficoltà di riuscire a sopravvivere senza rinunciare a troppa parte di sé stesse, qualcosa che con il passare degli anni si impara sulla pelle e che, leggendolo da molto giovani, non può essere colto appieno”. La scrittrice e giornalista Lia Celi contribuirà a questa esplorazione con il suo “Colpo di Grazia, dalla Sardegna con furore (letterario): come Grazia Deledda ruppe i clichè femminili dell’Italietta del primo Novecento”. Mentre la critica letteraria Rossana Dedola, con la giornalista Letizia Magnani, parlerà dei legami tra la scrittrice Elsa Morante e l’eredità di Grazia Deledda. Un’eredità quanto mai attuale perché – come sottolinea Silvia Sanna – “la capacità di affrontare temi universali come l’umana fragilità, le passioni, i conflitti generazionali e la ricerca di senso nella vita rende le sue storie senza tempo né luogo, capaci di toccare ogni lettore, indipendentemente dalla collocazione geografica o temporale”. 

Oltre a riflessioni di natura letteraria, arricchite dalle letture delle attrici Emma Benini, Paola Contini e Lelia Serra, il Festival offre un’occasione per coniugare la poetica deleddiana al teatro. In particolare con l’attrice Elena Bucci che – accompagnata dalle musiche dal vivo di Christian Ravaglioli – propone ‘Autobiografie di ignote- ritratti in musica di scrittrici che non hanno scritto’. 

Le mie ignote sono creature inventate ispirate a tante donne vere. Alcune le ho conosciute bene e mi hanno insegnato a stare al mondo, altre le ho osservate, altre solo intraviste”, rivela l’attrice, ‘anima’ assieme a Marco Sgrosso della compagnia Le belle bandiere. “Le grandi scrittrici come Grazia Deledda sono state le mie maestre di osservazione e scrittura”.

Insieme al teatro, il Festival propone anche musica e molta danza, con le coreografie originali delle allieve della scuola ‘Artemisia’ di Cervia e i danzatori sardi del Duo Curreli. 

Manuela Ricci, direttrice di Casa Moretti di Cesenatico, rifletterà sul valore delle case degli artisti. Mentre il burattinaio Vladimiro Strinati presenterà una nuova performance di Trucolo, alle prese quest’anno con la camicia nera e i bulli del paese. 

Completano il programma, laboratori artigianali di maglia, stoffa e carta a cura di Viva Vittoria Cervia, i quadri di diversi pittori e gli aquiloni di Cervia volante. Piante e fiori faranno da cornice agli aperitivi sardo e romagnolo offerti al pubblico. 

Il Festival gode del patrocinio della Regione E-R, del Comune di Cervia, del Comune di Nuoro e del Comitato ministeriale per i 150 anni dalla nascita della scrittrice. Grazie alla disponibilità della famiglia Poggi, si svolge nel cortile di Villa Caravella, in via C.Colombo n.65, il villino appartenuto a Grazia Deledda. In caso di maltempo, l’evento si terrà in Teatro Comunale, via XX settembre 125.