L’Ufficio Europa della Bassa Romagna ha partecipato all’incontro «La cooperazione territoriale europea e le politiche di coesione per le strategie integrate della Regione Emilia-Romagna», svoltosi mercoledì 14 dicembre a Bologna, nell’aula magna di viale Aldo Moro.

Un’occasione di approfondimentoe di confronto promossa dalla Regione Emilia-Romagna con le amministrazioni locali impegnate nella progettazione europea, in vista dei nuovi bandi della programmazione 2021-2027: il momento formativo, introdotto dall’assessore Paolo Calvano, ha infatti fornito un inquadramento della cooperazione territoriale europea (Cte), delle sue complementarietà con le politiche regionali 2021-2027 e con le strategie territoriali Atuss e Stami, nonché delle opportunità di finanziamento e sinergia offerte dai programmi Cte Adrion e Interreg.

Presenti, oltre alla Bassa Romagna, delegazioni di Comuni, unioni di Comuni, agenzie di sviluppo e organismi provenienti da tutto il territorio regionale, coinvolti tra l’altro in una sessione interattiva di discussione tra addetti ai lavori.

La Bassa Romagna è stata chiamata, insieme al Comune di Modena e all’agenzia ferrarese Si.Pro a raccontare Energy@School, in qualità di «progetto faro» finanziato dalla Cte. L’intervento, a cura della dirigente dell’Unione Nadia Carboni, ha illustrato ai partecipanti gli obiettivi, le metodologie e i risultati di un progetto che è riuscito, attraverso il protagonismo delle nuove generazioni, a diffondere comportamenti virtuosi volti al risparmio energetico nelle scuole e sul territorio. Gli studenti, formati al ruolo di «guardiani dell’energia», hanno non solo imparato a monitorare il consumo energetico negli edifici scolastici, ma anche a trasmettere ai propri compagni, amici e famiglie una maggiore consapevolezza sull’utilizzo parsimonioso delle risorse energetiche e non solo. Grazie a campagne di comunicazione dedicate e all’utilizzo di strumenti di apprendimento digitale (costruzione di una app per la rilevazione del consumo energetico), gli studenti hanno visto concretamente i risultati del progetto che si sono tradotti in un risparmio significativo sui bilanci delle scuole coinvolte (il plesso di Fusignano, e più di altri 40 istituti nei Paesi partner del progetto). Una volta concluso, Energy@School è stato poi capitalizzato con nuovi finanziamenti europei che hanno permesso di trasferire le metodologie sviluppate in altre scuole della Bassa Romagna e in Europa, ricevendo apprezzamenti a livello internazionale, quali l’ambito premio Regiostars che la Commissione europea assegna ai progetti più innovativi ed efficaci realizzati con i fondi della cooperazione territoriale.

La chiusura dei lavori è stata lasciata al direttore generale Francesco Raphael Frieri, che ha sottolineato come la Cte sia uno strumento utile agli enti locali per misurarsi e confrontarsi l’uno con l’altro, allineare le strategie del proprio territorio e sviluppare sinergie per portare a compimento la transizione digitale, ecologica e sociale, da più parti auspicata.

La partecipazione dell’Emilia-Romagna alla Cte è ormai consolidata, come dimostrano i numeri del settennato 2014-2020: ammontano a 56 milioni di euro i fondi europei utilizzati, 225 i progetti finanziati di cui 40 nel settore dei trasporti, 35 per ambiente e sviluppo sostenibile, poco meno di 30 orientati rispettivamente allo sviluppo delle imprese e al turismo sostenibile – perseguendo, nel complesso, 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030.