Alla viglila della Giornata Internazionale dell’Epilessia, che ogni anno si celebra il secondo lunedì di febbraio, il Popolo della Famiglia si appella a tutti i primi cittadini del territorio provinciale per far sentire il sostegno delle proprie amministrazioni comunali alle persone con epilessia e alle loro famiglie.
Quest’anno la giornata cade il 12 febbraio e sarà l’occasione per organizzare iniziative ed eventi volti a far conoscere questa malattia e a combattere lo stigma che la accompagna.

“C’è un gesto particolarmente significativo con il quale si possono sensibilizzare i cittadini per renderli consapevoli dei problemi che vivono le persone con epilessia: è l’illuminazione di viola dei monumenti più rappresentantivi della Provincia di Ravenna, un’occasione preziosa di pubblica partecipazione e vicinanza ai malati di epilessia. Le persone con epilessia in Italia sono circa 500.000 e almeno il 30% di queste presentano forme resistenti alla terapia farmacologica, spesso associate a gravi disabilità fisiche e cognitive.
Le difficoltà che sperimentano i malati di epilessia, tra cui emarginazione e diffidenza, sono condivisi anche dai loro familiari e assistenti. Questa condizione di particolare fragilità accomuna le persone epilettiche a tutti coloro che si trovano in situazioni patologiche di grave sofferenza” dichiara De Carli.

“Il Popolo della Famiglia in questi mesi è impegnato in una mobilitazione nazionale di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare a sostegno della vita dal suo albore alla fase dell’estrema sofferenza. Il sostegno alla disabilità e alla fragilità dell’esistenza è un’esigenza di umanità che vogliamo difendere e vedere riconosciuta dalla nostra legislazione, per evitare le facili scappatoie della cultura eutanasica incombente.
Ogni persona con epilessia, così come ogni persona affetta da altra malattia, ha un valore ontologico connaturato a prescindere dalla sua condizione.
Chiediamo a tutte le autorità civili della regione di rispondere al nostro appello e di dimostrare, con l’illuminazione dei propri monumenti, l’interesse di un’intera comunità al destino delle persone con epilessia che vivono accanto a noi” conclude De Carli.