Si avvicina la chiusura dell’anno del Palio, che per la comunità faentina si identifica storicamente con la serata del 5 gennaio in cui si svolge la tradizionale Nott de Bisò e il cui oggetto simbolo è il gotto, l’iconica ciotola in ceramica faentina destinata storicamente al bisò. Quest’anno finalmente ritorna la formula originale con la vendita dei gotti negli stand rionali nella giornata del 5 gennaio in Piazza del Popolo, mentre i servizi completi composti da brocca e gotti saranno acquistabili nelle sedi rionali a partire dall’8 dicembre: una bella idea regalo per il periodo natalizio ormai alle porte e per prepararsi in anticipo alla serata che chiude simbolicamente l’anno del Niballo Palio di Faenza.
Il gotto 2022: prevendita e contatti
Il gotto singolo sarà acquistabile nel corso della Nott de Bisò del 5 gennaio in tutti gli stand rionali.
A partire dall’8 dicembre il servizio completo dei gotti (sei bicchieri, con gli stemmi dei cinque Rioni più quello comunale, e la brocca) è acquistabile in prevendita contattando le cinque sedi rionali ai numeri sottoindicati.
La decorazione del gotto 2022 – che cambia ogni anno e viene scelta dal Comitato per il Niballo con la collaborazione del Museo Internazionale delle Ceramiche e per quest’anno con la collaborazione della ceramista Vittoria Monti – è quella a “palmetta persiana”.
Borgo Durbecco: 3400623090
Rione Giallo: 370 3699308 – 0546 660663
Rione Nero: 3792223777 – 0546 681385
Rione Rosso: 3337661233 – 0546 680808
Rione Verde: 335 7000994 – 0546 681281
La decorazione “palmetta persiana”
Il motivo decorativo “a palmetta persiana” si sviluppa nella maiolica di Faenza intorno all’ultimo quarto del XV secolo.
La decorazione prevede un repertorio vegetale di origine orientale ampiamente proposto anche nelle miniature dell’epoca e nei tessuti italiani rinascimentali.
Un importante riferimento cronologico e decorativo è rappresentato dal pavimento della Cappella Vaselli in San Petronio a Bologna, uno straordinario compendio dei motivi ornamentali della maiolica di Faenza di fine Quattrocento.
La raffigurazione in maiolica della “palmetta persiana” prevede diverse varianti decorative, dalla più tipica forma a pigna a quella “fiorita” con foglie a ventaglio, dalla versione a rosetta fino a quella a trifoglio.
Il MIC di Faenza conserva un’ampia raccolta di tali esemplari, integri o in frammenti, provenienti in gran parte da scavi locali. Si tratta in particolare di piatti, dove la “palmetta persiana” è spesso utilizzata sulle tese, a cornice di decorazioni centrali, o ancora di ciotole, boccali e vasi da spezieria.