Il segretario della Lega di Ravenna, Luca Cacciatore, interviene nuovamente nel dibattito politico legato alla concessione della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, figura che negli ultimi mesi ha generato ampio confronto pubblico a livello nazionale.
In una nota, Cacciatore definisce Ravenna “una delle ultime ‘Stalingrado d’Italia’, dove il pensiero unico è inflessibile e dove risulta difficile che la Giunta comunale riconosca eventuali passi falsi”. Secondo il segretario leghista, parte del Partito Democratico e diversi amministratori “più prudenti” starebbero prendendo le distanze dalla decisione, “soprattutto dopo alcune recenti dichiarazioni di Albanese che hanno destato preoccupazione”.
Cacciatore richiama anche il contesto più ampio delle tensioni internazionali e delle proteste legate al conflitto in Medio Oriente, sostenendo che “le posizioni ideologiche di Albanese vengano percepite da molti come antisioniste e antisemite”. Per questo, a suo giudizio, sarebbe necessaria “una riflessione approfondita” su quanto avvenuto negli ultimi mesi, comprese “le manifestazioni di piazza e la propaganda anti-Israele”.
Il segretario critica inoltre la posizione del capogruppo Pd Alessandro Barattoni, accusato di “rimanere in trincea” e di non voler riconsiderare la scelta sulla cittadinanza onoraria, che – secondo Cacciatore – rischierebbe di alimentare “segnali politici sbagliati”.
«Servirebbe un bagno di realtà – conclude – e passi indietro rispetto a cittadinanze onorarie elargite per motivi ideologici. Ma il sindaco rimane fermo sulle sue posizioni, incapace di rimediare al danno fatto».























































