Vacanze più brevi, concentrate nei mesi di giugno e luglio, per un pubblico turistico, italiano e straniero, composto in gran parte da famiglie e coppie interessate al relax nella natura, alla scoperta del vero cibo contadino e ad esperienze immersive nella tradizione agricola e rurale del territorio. È un bilancio positivo, ma che fornisce in prospettiva anche indicazioni importanti e più generali sui trend della vacanza in Romagna, quello tratteggiato da Terranostra Ravenna, l’Associazione per l’Ambiente e l’Agriturismo promossa da Coldiretti, mentre ci avviciniamo al termine della stagione turistica.
Territorio e cibo si confermano anche nell’estate 2025 gli attrattori principali per un turismo in cerca di un’offerta al giusto prezzo fondata su genuinità, qualità e relax nel verde.
L’agriturismo ravennate, dalla cintura di campagna prossima alla città d’arte sino all’alta collina faentina, al netto di una flessione generale dei pernottamenti riscontrato dall’intero sistema della ricettività turistica provinciale, ha confermato tutto il suo appeal.
“La campagna ravennate, dalla pianura alla collina – afferma Gianluca Martelli, Presidente di Terranostra Ravenna e cuoco contadino – continua nella sua crescita attrattiva, richiamando turisti da tutta Italia e dall’estero, questo grazie a quell’ospitalità contadina genuina che solo gli agriturismi sono in grado di garantire puntando sia sul buon cibo e sulla cucina tradizionale, sia sulla proposta di esperienze enogastronomiche e sensoriali”.
Il turismo enogastronomico non solo rappresenta il principale canale di valorizzazione delle specialità locali, ma costituisce anche un motore di crescita per i territori. Gran parte delle prospettive di sviluppo economico e occupazionale – sottolinea Terranostra – passa infatti dalla capacità di mettere in risalto l’immenso patrimonio enogastronomico, ambientale e delle tradizioni rurali che il nostro territorio offre e che l’agriturismo sa incarnare al meglio. Il 2025 ha visto anche una ulteriore e decisa crescita del fenomeno del turismo esperienziale.
Secondo l’indagine promossa da Coldiretti, quasi quattro italiani su dieci (39%) hanno preso parte ad attività come degustazioni in fattoria, visite guidate a cantine, frantoi, birrifici, ma anche trekking, passeggiate a cavallo e corsi di cucina. Emerge, in tale contesto, il ruolo essenziale recitato dagli agriturismi Terranostra, luoghi immersi ed integrati nella natura e che di quella natura si prendono cura, ma soprattutto aziende agricole dove il turista può effettivamente gustare la vera ospitalità contadina, mettere le mani in pasta e vivere esperienze uniche, autentiche e tradizionali a contatto diretto con l’ambiente e le bellezze di un territorio che in pochi chilometri può offrire mare, campagna, città d’arte, borghi storici, parchi naturali e panorami collinari da togliere il fiato.
Ecco che quindi, oggi, davanti ad un’evidente sofferenza dell’offerta turistica tradizionale fondata sul binomio spiaggia-hotel e sul modello ‘pensione completa’, quei modelli che per decenni avevano contraddistinto in maniera totalizzante il sistema dell’accoglienza romagnola ‘ancorandone’ lo sviluppo ad una visione fin troppo riviera-centrica, l’agriturismo Terranostra lancia un appello all’integrazione per il rilancio e il rinnovamento del sistema turistico ravennate e romagnolo.
“L’agriturismo – sottolinea Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna – ha la capacità riconosciuta dagli stessi visitatori di offrire una vacanza a 360 gradi, proponendo, tra natura e benessere, ciò di cui il turista oggi ha bisogno, ma per far sì che l’attrattività del nostro territorio sia ancora più penetrante, attuale e moderna, occorre fare sistema in maniera concreta, promuovendo finalmente l’jntera ricchezza della nostra provincia come un prodotto unico e integrato, dal mare all’alta collina passando ovviamente per la città d’arte. Sono gli stessi turisti a chiederlo e non ascoltare la loro voce, le loro esigenze, investendo ovviamente sulla logistica e sulla promozione, conclude Dalmonte, sarebbe il più grave degli autogol”.
“Il turista parla attraverso le sue scelte. Negli ultimi anni è evidente come i flussi turistici stiano cambiando con un impatto negativo sul balneare e sulla costa che è anche frutto di una miope strategia di sviluppo – afferma il Direttore di Coldiretti Ravenna, Assuero Zampini, una strategia direi quasi autarchica, che ha sempre respinto ogni tentativo di sinergia e collaborazione con l’entroterra e che non ha mai voluto aprire alla promozione e valorizzazione delle produzioni agroalimentari d’eccellenza del territorio verso le quali ha mostrato solamente indifferenza. Ora – conclude – crediamo che un cambio di rotta da innestarsi su di una collaborazione concreta e fattiva sia quanto mai urgente ed auspicabile”.

























































