Mentre la Giunta de Pascale celebrava, coi suoi sterminati mezzi di propaganda politica, le glorie di Ravenna Holding, sua cassaforte contenente mezzo miliardo di soldi dei cittadini distribuiti tra dieci società di capitali, nulla ha invece comunicato della deliberazione con cui ha preso atto che “il trasferimento degli uffici comunali nell’immobile sito in via Berlinguer non avverrà prima del 31 dicembre 2022”, cioè chissà quando. Quasi un certificato di fallimento.

Si tratta infatti dei due mostri edilizi chiamati “Nuovo Polo degli uffici”, in eterna fabbricazione nella stessa area in cui è stata trasferita da oltre un decennio la prima parte degli uffici comunali storicamente esistenti nel centro città. Questi nuovi 10.900 metri quadrati, costruiti su suolo vergine, progettati nel 2004 e messi in cantiere nel 2014 per essere terminati in due anni e 9 mesi, avevano un costo di 26,4 milioni, che nel frattempo, aggiornati solo al 2019, sono saliti a 32,3, quasi 3 mila metri euro il metro quadro, il doppio dei valori di mercato.

Ravenna Holding c’entra perché il 15 ottobre 2010 sottoscrisse insieme al Comune (come dire in famiglia, tra padre e figlia) un “Accordo di programma” intitolato, con ironia involontaria, alla “valorizzazione patrimoniale di immobili del Comune di Ravenna”, secondo il quale, nel giro di tre anni, si sarebbe dovuto:

  1. trasferire nel Nuovo Polo degli uffici di viale Berlinguer i servizi del Comune ubicati nell’Isola San Giovanni, in zona stazione, tra piazza Farini e via Carducci;
  2. ristrutturare questa proprietà per insediarvi – si è poi saputo – una serie di alloggi e servizi per gli studenti universitari, cosiddetto Studentato, che sarebbero stati “realtà entro il 2022”, secondo l’annuncio trionfale di due anni fa;
  3. costruire una nuova centrale della Polizia locale nella sede abbandonata da Start Romagna in via delle Industrie, trasferendovi l’attuale centrale pollaio di piazza Mameli/via Rocca Brancaleone.

Di quale “valore” esibisca il Nuovo Polo degli uffici abbiamo detto più volte, e non è finita. Per restare nei vecchi locali in piazza Farini di sua ex proprietà, il Comune paga a Ravenna Holding ogni anno, dal 20 marzo 2017, 87.840 euro di affitto. Non parlandosi neanche più dello Studentato, gli studenti universitari occupano, in numero crescente, la gran parte del mercato privato degli affittacamere, preferiti largamente – si può comprendere – ai cittadini che, avendone bisogno vitale, non possono esibire contratti di lavoro a tempo indeterminato ed altre referenze. Nella sede pollaio dei vigili, essendo crollato anche un tetto, sono stati compiuti interventi a non finire di edilizia straordinaria e manutentiva, per arredamenti, attrezzature, ecc., e si è dovuto anche realizzare un’altra sede “provvisoria” nell’ex Dogana di via D’Alaggio allo scopo ristrutturata, operazioni che sono costate e costano un fiume incessante di lavori e di acquisti per centinaia di migliaia di euro.

Se ci aggiungiamo il nuovo Palazzetto dello Sport e il Parco Marittimo sugli stradelli del litorale, tuttora al palo, la Giunta De Pascale cesserà ad ottobre il proprio mandato senza avere realizzato, alcunché delle grandi opere programmate, ossessivamente declamate. Non le sono bastate cinque anni.

 

Il rinvio ad oltre il 2022 del nuovo Polo degli uffici

trascina alle calende greche anche lo Studentato universitario

e la nuova centrale della Polizia locale.

Stessa sorte per il nuovo palazzetto dello sport

e per il Parco marittimo sugli stradelli29