“Risulta del tutto inaccettabile il nuovo termine comunicato dalla Provincia nel corso degli incontri in corso in questi giorni per la fine dei lavori del Ponte che collega il Comune di Ravenna al Comune di Russi tra Ragone e San Pancrazio.

La novità infatti è che la nuova data comunicata ieri negli uffici dell’amministrazione provinciale risulta ora essere ufficialmente quella del 30 novembre 2025.
Chi ha potuto visionare il cronoprogramma, tuttavia, è rimasto colpito da un modus operandi che non sembra affatto tener conto dei disagi che i residenti stanno già subendo da mesi. Infatti l’intenzione della ditta e della Provincia appare quella di andare avanti per step anche se si potrebbero mandare avanti più lavorazioni in contemporanea, se si volessero realmente diminuire i tempi ormai dilatati a dismisura.

Le motivazioni di questa cautela, non appaiono affatto essere motivate da esigenze di sicurezza, ma piuttosto a incapacità degli uffici dell’ente pubblico nella gestione delle ditte appaltatrici, evidentemente dovute ad un bando emesso senza la dovuta attenzione alle esigenze di rapidità che un simile cantiere avrebbe richiesto.

Si deve peraltro aggiungere che neppure le recenti nuove prescrizioni dell’autorità di bacino motivano la decisione di non svolgere più lavorazioni in contemporanea visto che non usando macchinari nel greto del fiume, quelle indicazioni sono già recepite.

Anche alla luce di quanto sopra, sia il gruppo “Centrodestra per Russi” nel consiglio comunale di Russi, sia il gruppo “Forza Italia” nel comune di Ravenna hanno depositato richieste di indennizzo per i residenti, affinchè i disagi e le minori entrate che questa prolungata chiusura del ponte hanno causato possano essere almeno minimamente attenuati.
Non è infatti accettabile la risposta fornita a suo tempo dal Sindaco di Russi in base alla quale sarebbe stato riconosciuto uno sconto sulla sola TARI, solo per chi avesse subito “comprovati danni” e solo qualora il ponte non fosse stato operativo a partire dal 30 Giugno 2025 non tenendo conto che i lavori dovevano inizialmente terminare il 31 Gennaio 2025. Allo stesso modo nel Comune di Ravenna da parte nostra saranno richiesti indennizzi che vadano oltre un misero sconto sulla TARI.

Anche perchè, da ultimo, la notizia della chiusura certa fino al 30 novembre mette la pietra tombale anche su un parziale utilizzo del nuovo manufatto per la prossima vendemmia, costringendo gli agricoltori che devono raggiungere le cantine sociali e private da un comune all’altro a percorsi lunghissimi con i loro mezzi agricoli.”