Il prossimo 31 dicembre si concluderà il mandato del Commissario straordinario alla ricostruzione sul territorio delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, il Generale Francesco Paolo Figliuolo. Durante il suo incarico ha coordinato le operazioni di ricognizione e attuazione degli interventi di ricostruzione, ripristino e riparazione per le più urgenti necessità delle aree colpite dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023. A pochi giorni dalla scadenza del mandato, Figliuolo ha voluto tracciare un bilancio sulla ricostruzione e sull’attività commissariale, che ha visto la squadra del generale impegnata per 18 mesi.
Dopo le prime misure adottate per la gestione dell’emergenza, è stato elaborato un piano in collaborazione con il Governo, le Regioni, i Comuni, gli enti e le realtà locali. Tale piano ha previsto interventi urgenti di ripristino delle infrastrutture, rimborsi per i danni subiti da famiglie e imprese, oltre a un supporto diretto per enti locali e soggetti attuatori. Tuttavia manca all’appello la presentazione dei piani speciali, attesi per il 30 giugno scorso (e la relativa copertura finanziaria da parte del governo), lo strumento attraverso il quale pianificare la futura sicurezza del territorio, e, per ottenere gli indennizzi, imprese e famiglie hanno affrontato un percorso arduo e pieno di ostacoli, al punto tale che in molti hanno deciso di non presentare ancora la domanda, a causa delle troppe incertezze su determinati argomenti. Insufficienti sono state poi le norme per permettere agli enti locali di assumere personale per far fronte alla mole di lavoro a carico degli uffici pubblici, prodotta dai danni causati dall’alluvione e dai progetti per la ricostruzione.
A conclusione del suo mandato, il Generale Figliuolo ha voluto rivolgere un messaggio alle popolazioni colpite, agli amministratori locali e alle istituzioni che hanno collaborato con lui durante questi intensi mesi di lavoro.
“Ricostruire non significa soltanto mettere un mattone sopra un altro, rifare una strada o ripristinare un ponte: significa anche ricostruire legami, speranze e opportunità. Questo è ciò che abbiamo sempre cercato di fare, con tutte le nostre forze.
È stato un lavoro complesso, reso possibile grazie a una straordinaria sinergia tra la mia Struttura e gli Enti locali, che hanno svolto un ruolo fondamentale come protagonisti della ricostruzione.
Al Presidente del Consiglio, Onorevole Giorgia Meloni, che mi ha designato in questo incarico, al Governo, alle Regioni e a tutte le Amministrazioni locali coinvolte, va il mio più profondo ringraziamento, nella consapevolezza che quanto è stato fatto rappresenta solo una tappa di un cammino che dovrà essere portato avanti da chi mi succederà, valorizzando l’esperienza maturata e lo sforzo profuso dalla Struttura commissariale.
Continuerò a seguire con attenzione il cammino di queste terre e di queste persone, che hanno dimostrato una straordinaria resilienza e una grandissima umanità.”
LA RICOSTRUZIONE PUBBLICA
Dei 4,7 miliardi di euro sinora stanziati dal Governo per la ricostruzione post-alluvione, circa 2,7 miliardi di euro sono stati destinati al ripristino delle infrastrutture pubbliche danneggiate. Grazie a 13 ordinanze, il Commissario Straordinario ha avviato oltre 7.000 interventi per la messa in sicurezza del territorio, tracciando un percorso coordinato.
Ad oggi, il 35% degli interventi è completato, il 30% è in corso e il restante 35% è in fase di studio e progettazione.
I primi stanziamenti, resi disponibili già a settembre 2023, pari a 490 milioni di euro, hanno coperto gli interventi di somma urgenza, indispensabili per rispondere con rapidità alle criticità più immediate. Successivamente, sono stati aggiunti 270, 27 milioni di euro per un piano di difesa idraulica finalizzato a mitigare i rischi del dissesto idrogeologico, e 761,72 milioni di euro per il ripristino e la messa in sicurezza della rete viaria, elemento cruciale per la mobilità e la connessione dei territori colpiti.
Particolare attenzione è stata rivolta agli edifici pubblici e alle infrastrutture essenziali, con 34,2 milioni di euro stanziati per la ricostruzione di strutture sanitarie e edilizia residenziale pubblica, 30,54 milioni, di cui 6 provenienti da donazioni, per scuole e infrastrutture sportive, 38,63 milioni per la rimozione di fanghi e il ripristino del sistema idrico integrato, 16,84 milioni per le reti di gas ed energia elettrica e 16,22 milioni per la riapertura e la messa in sicurezza dei luoghi di culto.
Sono stati stanziati 146,7 milioni di euro per varianti progettuali e interventi in corso d’opera e ulteriori 867,61 milioni di euro per accelerare la ricostruzione di infrastrutture strategiche e principali linee di mobilità, viaria e ferroviaria, sotto la gestione di ANAS e RFI. Tra gli interventi di maggiore rilievo figurano il ripristino, finora parziale, della linea ferroviaria Marradi-Faenza (nel 2025 dovrebbe arrivare la progettazione della messa in sicurezza delle frane), la progettazione della demolizione del ponte ferroviario di Sant’Agata sul Santerno, la progettazione di una nuova travata metallica sul fiume Santerno ed il miglioramento della compatibilità idraulica del ponte ferroviario del Boncellino.
Con una recente ordinanza, attualmente al vaglio dei Ministeri competenti e all’intesa delle Regioni, sono state previste risorse per 50 milioni di euro al fine di completare la ricostruzione del nuovo ponte della Motta, tra Molinella e Budrio, l’innalzamento del ponte delle Grazie, a Faenza, la demolizione del ponte della Pungella, a Traversara, e altri interventi per migliorare la sicurezza idraulica e viaria. A supporto di queste iniziative, la Struttura di supporto del Commissario Straordinario ha avviato un coordinamento con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per definire una cornice programmatica coerente, integrando le progettualità strategiche sulle principali linee viarie e ferroviarie di interesse nazionale in un quadro armonizzato e sostenibile.
Infine, per quanto riguarda i piani speciali, il Commissario ha inviato al parere dei Ministeri competenti e all’intesa della Regione Emilia-Romagna il primo stralcio, 90 milioni di euro, su 4,5 miliardi previsti, per progettare le prime opere per la mitigazione del rischio idrogeologico, un obiettivo cruciale per rafforzare la resilienza territoriale, e per ridefinire l’assetto di bacino.
Gli interventi previsti rispondono ai profondi e repentini cambiamenti del regime idraulico, aggravati dagli effetti dei cambiamenti climatici e, pur non essendo direttamente collegati ai danni causati dagli eventi alluvionali, comprendono la realizzazione e il potenziamento di opere per il contenimento delle piene e l’arretramento degli argini, rendendoli più resistenti alle tracimazioni. Il piano affronta inoltre il dissesto dei versanti, con un focus specifico sulle oltre 80.000 frane censite, attivate dagli eventi alluvionali e che rappresentano un rischio anche per alcune aree abitate.
Le ordinanze commissariali prevedono deroghe significative alle norme vigenti, tra cui l’utilizzo di conferenze di servizi semplificate, l’affidamento diretto di lavori fino a 500 mila euro e procedure negoziate senza bando per importi superiori.
Inoltre, le società pubbliche ANAS e RFI hanno sottoscritto accordi con il Commissario per affiancare i piccoli Comuni dell’entroterra appenninico nella gestione degli interventi contro il dissesto idrogeologico, con particolare attenzione alle linee viarie e ferroviarie di interesse nazionale.
Alla ricostruzione è stata destinata una quota significativa delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pari al 60% degli 1,2 miliardi di euro resi disponibili a tale scopo.
LA RICOSTRUZIONE PRIVATA
Sul fronte dei rimborsi a famiglie e imprese, il Governo ha stanziato complessivamente circa 1,9 miliardi di euro. Di questi, 1,2 miliardi di euro sono gestiti attraverso la contabilità speciale del Commissario Straordinario, mentre i restanti 700 milioni di euro sono messi a disposizione mediante il finanziamento agevolato (credito d’imposta).
Ad oggi, la Struttura commissariale ha concesso circa 100 milioni di euro, approvando 2.400 pratiche (di cui 1.954 destinate a famiglie e 446 ad attività produttive), coprendo il 75% delle domande presentate.
I beneficiari ottengono, dalla Struttura commissariale, immediatamente un rimborso pari al 50% del danno riconosciuto, basandosi esclusivamente su una perizia asseverata, senza necessità di presentare giustificativi di spesa.
Le risorse erogate dal Commissario si aggiungono ai 105 milioni di euro di Contributo di Immediato Sostegno (CIS), già distribuiti a circa 24.000 famiglie, e agli ulteriori 9,4 milioni di euro erogati a titolo di Contributi di Autonoma Sistemazione (CAS).
Sono stati attivati 7 sportelli informativi nei comuni maggiormente colpiti, tra cui Faenza, Ravenna, Lugo, Forlì, Cesena, Imola e Sasso Marconi. Operativi senza interruzioni dal 4 marzo, gli sportelli offrono supporto diretto a cittadini, imprese e periti, assistendoli nella redazione delle richieste di contributo e delle relative perizie.
Grazie alla collaborazione tra la Struttura Commissariale, i tecnici di Invitalia e il personale dei Comuni, l’iniziativa ha registrato un’elevata partecipazione, confermandone l’estrema utilità.
Da ottobre 2023, per consolidare la presenza sul territorio, sono stati avviati incontri con le associazioni di categoria, tra cui rappresentanti di imprese agricole e periti, per illustrare i contenuti delle Ordinanze commissariali e raccogliere richieste e osservazioni.
Nel 2024, sono stati organizzati oltre 40 incontri con tecnici, ordini professionali, cittadini e rappresentanti di categoria. Questi momenti di dialogo hanno portato all’adozione di tre modifiche alle Ordinanze, tra cui l’Ordinanza 11/2023, rivolta al settore imprese, e l’Ordinanza 14/2023, dedicata alle famiglie, rispondendo così in modo puntuale alle esigenze della cittadinanza.
LEGALITÀ
Numerosi sono stati gli accordi siglati per assicurare la legalità nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Tra questi si annoverano l’Accordo con l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione, il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Regione e le Prefetture-Uffici territoriali del Governo presenti nelle aree alluvionate, oltre all’Unione Province d’Italia.


























































