Nella mattinata di venerdì 25 luglio, data della fondazione dell’associazione Demetra, si terrà nel Salone Estense della Rocca di Lugo, dalle 10 alle 13, un evento pubblico a cui parteciperanno Elena Zannoni, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, e Federica Lolli, assessora per le Pari Opportunità del Comune di Lugo. Interverranno Nadia Somma Caiati, presidente di Demetra, Isabella Del Mastro, vicepresidente, Tania Pavirani, referente del Centro antiviolenza, Ylenia Greco, referente dello Sportello Psicologico, e le consigliere di Demetra: Elisa Forlani, psicoterapeuta, e Cristina Federici, avvocata del Foro di Ravenna.
Si tratta del primo degli appuntamenti organizzati dall’associazione Demetra per celebrare vent’anni di lavoro accanto alle vittime di violenza. Il centro antiviolenza di Demetra ha accolto, dalla sua apertura, 1553 donne. Dal 2005 al 31 dicembre 2024 sono state ospitate in emergenza 147 donne e 121 bambini. Dall’apertura della Casa Rifugio, nel 2014, sono state ospitate 74 donne e 74 bambini. Nel corso degli anni, grazie al sostegno dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e di ogni Comune del territorio, sono stati realizzati molti progetti. La prima convenzione, nel 2014, ha permesso di aprire la prima Casa Rifugio ad indirizzo segreto; poi, nel corso degli anni, è stata aperta la seconda casa rifugio e nel prossimo autunno l’associazione Demetra potrà mettere a disposizione delle donne una terza struttura. Si tratta di un ampliamento necessario, data l’emersione del fenomeno. Dal 2021 ad oggi sono stati aperti anche gli sportelli di Massa Lombarda, Alfonsine e infine, nel 2024, quello di Conselice, per agevolare il contatto delle donne col centro antiviolenza.
“È un traguardo che emoziona tutte noi – dice la presidente Nadia Somma Caiati – perché ci rendiamo conto di quanto lavoro abbiamo fatto, quanti progetti, quante iniziative per portare alla luce un fenomeno che tende ad essere sommerso. Solo il 12% delle vittime di violenza famigliare si rivolge all’autorità giudiziaria; per questo il ruolo dei Centri antiviolenza è fondamentale. Demetra opera nel rispetto della metodologia dei Centri antiviolenza femministi della rete D.i.Re e del Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, di cui
è socia. L’autodeterminazione delle donne è al centro di ogni percorso di uscita dalla violenza, garantendo riservatezza e anonimato. Lavoriamo da sempre in rete con altri centri antiviolenza e con l’associazionismo femminile lughese. Abbiamo accompagnato le donne nei difficili percorsi di uscita dalla violenza, grazie al supporto delle istituzioni ma anche di tanti cittadini e cittadine che ci hanno sostenuto in questi anni. Le attiviste, le operatrici e le socie di Demetra inseguono, insieme alle compagne che lavorano in altri territori, una straordinaria utopia: progettare la libertà delle donne. Ed è meraviglioso quando questa utopia diventa una realtà per le donne che accogliamo”
“Vent’anni di lavoro di Demetra su questo territorio sono un traguardo importante, di cui andare fieri – commenta Elena Zannoni, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna -, ma nello stesso tempo indicano chiaramente che il problema della violenza sulle donne e il tema della loro autodeterminzione è tutt’altro che risolto. Da parte nostra il sostegno a quest’associazione è stato e continuerà ad essere massimo. La ramificazione degli sportelli in diversi comuni dell’Unione ha un’importanza sia pratica che simbolica, perché dice con chiarezza da che parte stanno le istituzioni: dalla parte delle vittime, che vanno accolte, messe in sicurezza e aiutate a rialzarsi. La cultura e la società si cambiano con azioni e interventi concreti”.
“I dati sul lavoro ventennale di Demetra raccontano quanto sia urgente, ma anche quanto sia complesso e sfaccettato il problema della violenza, che evolve insieme alla società – aggiunge Federica Lolli, assessora per le Pari Opportunità del Comune di Lugo -. Non si tratta solo di mettere in sicurezza donne e bambini che vivono in situazioni pericolose. Dopo la Casa Rifugio, infatti, si apre il tema della ripartenza. Un approccio integrato al problema, che grazie a Demetra affianca all’accoglienza anche un supporto legale e psicoterapeutico, non può prescindere da un sostegno delle Amministrazioni per creare nuovi percorsi di vita e opportunità lavorative. La nostra porta è sempre aperta per le donne che sono in difficoltà, senza alcuna distinzione di ceto o di cultura”.


























































