
Gran Premio deludente in Canada per le Racing Bulls. I due pilito, Hadjar e Lawson, hanno dovuto affrontare fin dall’inizio del weekend una serie di problemi che ne hanno rallentato le prestazioni. Per il franco-algerino, domenica, le difficoltà maggiori sono arrivate dalle gomme e dal degrado, troppo repentino. Non così repentino è invece stato il primo pit stop, che ha portato a perdere diverse posizioni. Rientrato in pista, Hadjar ha avuto notevoli difficoltà a seguire i piloti che lo precedevano. Dopo una prima parte subito alle spalle della zona punti, il giovane debuttante è precipitato in fondo al gruppo, poi, grazie alla strategia della seconda parte di gara, ha rimontato fino alla dodicesima posizione. Peccato, perché, nonostante le difficoltà, Hadjar in qualifica aveva ottenuto il nono tempo, venendo poi penalizzato per aver intralciato Carlos Sainz.
Peggio è andata a Liam Lawson. Il neozelandese, dopo le qualifiche non buone, ha montato una nuova Power Unit e per il gran premio è dovuto partire dai box. La sua gara però è stata senza sussulti, ma, soprattutto, senza una grande velocità di punta, chiudendo la corsa con un ritiro.
“La verità è che oggi non avevamo abbastanza ritmo per lottare nella top ten” confessa il Team Principal Laurent Makies. “Isack ha sofferto di un graining elevato sulle gomme durante il primo stint con le medie e purtroppo abbiamo dovuto ritirare la vettura di Liam a causa di un problema al sistema di raffreddamento. È una lotta serrata a centro gruppo e anche un solo decimo può fare la differenza, e oggi è bastato per retrocedere invece di attaccare. Ripensando agli ultimi mesi, ogni singolo miglioramento che abbiamo fatto come squadra è stato ottenuto dopo weekend difficili come questo in Canada. Abbiamo sicuramente tratto alcuni aspetti positivi da questo weekend e la lotta è aperta, quindi continueremo a spingere tutti insieme a Faenza e Milton Keynes per tornare più forti. Speriamo di poterlo fare subito nella nostra prossima gara di casa in Austria tra un paio di settimane”.
























































