La sicurezza dei cittadini e delle imprese non può prescindere dalla legalità, dalla qualità del lavoro e dalla cura dei luoghi del territorio. La vera sicurezza non emerge solo da “zone rosse” o repressione ma nasce dal buon governo e dalla partecipazione attiva delle comunità locali, certo servono anche azioni concrete contro il malaffare. In questo contesto, il lavoro irregolare e l’abusivismo artigianale e commerciale rappresentano una minaccia crescente per l’economia locale e per la sicurezza personale dei cittadini. In Italia, il lavoro irregolare coinvolge almeno il 13% degli occupati, alimentando caporalato, sfruttamento e violenza. D’altro canto, le imprese regolari, soprattutto nei settori dell’edilizia, dei servizi alla persona, della ristorazione, del commercio e dell’ambulantato, subiscono anche loro gli effetti di una concorrenza sleale sempre più pesante.

“Per contrastare questo fenomeno serve un’azione multilivello che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, associazioni di categoria e cittadini” afferma Nevio Salimbeni, candidato al Consiglio comunale per Progetto Ravenna alle amministrative di fine maggio – “anche i Comuni possono fare la loro parte. A Ravenna, ad esempio, la Polizia Commerciale è già attiva sul fronte dei controlli, ma si può e si deve fare di più”.

Propongocontinua Salimbenidi rafforzare questo presidio con più risorse, personale e attività di coordinamento, promuovendo controlli congiunti tra Polizia Locale, Guardia di Finanza, ASL e Ispettorato del Lavoro, soprattutto nei confronti di chi opera al di fuori di ogni regola”. Sarebbe utile anche rendere permanente uno sportello per le segnalazioni in collaborazione con le associazioni di categoria, e offrire consulenza legale gratuita alle microimpresi danneggiate. Vanno anche sostenute tutte le associazioni, cooperative o imprese che fanno della legalità il centro del loro impegno.

Se elettoconclude Salimbeni – mi impegnerò anche a far promuovere dall’amministrazione comunale una campagna di informazione sistematica rivolta ai cittadini e quindi ai consumatori sui rischi (sanitari, fiscali e assicurativi) dei servizi abusivi, coinvolgere anche scuole e media locali in un percorso di educazione alla legalità che parli della nostra realtà e non solo di questioni generali”.