ATERSIR, Agenzia regionale ha deciso di farsi carico del 70% dei costi di allaccio alla rete idrica pubblica per le abitazioni non ancora servite nelle cosiddette “case sparse”. Esulta la lista civica La Pigna, che aveva affrontato più volte il tema in consiglio comunale a Ravenna. Rete Civica si era invece fatta carico di presentare atti e proposte all’assemblea regionale,

“Il 27 gennaio scorso, Atersir ha modificato il proprio regolamento (punto 3 comma 2bis), portando il contributo dal 50% al 70%: trattasi di un passaggio fondamentale che permette a tutte quelle case presenti su tutto il territorio regionale che ad oggi non sono ancora collegate alla rete idrica, di usufruire di un bene primario: l’acqua potabile” spiega Veronica Verlicchi, capogruppo di La Pigna.

Un problema che si protrae da oltre 40 anni e che vede decine e decine di abitazioni del nostro territorio, escluse dall’utilizzo dell’acqua pubblica.
La modifica sarà operativa dal prossimo bando, la cui uscita è ptevista nel periodo tra luglio e dicembre 2025.

“Una modifica che sancisce anche la sconfitta della linea tenuta sino ad oggi dal PD di Ravenna” rincara Verlicchi.
“Infatti, sia l’omrai ex sindaco Michele de Pascale, sia l’assessore ai lavori pubblici Federica Del Conte, avevano dato un ultimatum ai residenti delle “case sparse” di San Pietro: o accettate di pagare la vostra quota di costi, pari a 40.000 euro a testa, o rimarrete senza allacciamento idrico.
Diktat al quale i cittadini interessati hanno categoricamente e con indignazione rifiutato. E a ben vedere.”

“Nel Marzo 2024, il gruppo cnsiliare de La Pigna, è riuscita ad aprire una prima breccia nel muro granitico dell’amministrazione PD, facendo inserire in un ordine del giorno della maggioranza un punto con il quale si chiedeva alla Giunta “di valutare da parte
dell’amministrazione comunale e/o di altri soggetti terzi, la possibilità di intervenire in quota parte a sostegno delle spese per tali interventi di estendimento rete idrica, per la quota parte non coperta da ATERSIR.

Ora, fronte dell’iniziativa di ATERSIR, chiediamo che il Comune di Ravenna rispetti l’impegno chiesto da tutto il Consiglio comunale che ha approvato la nostra proposta, e si faccia carico (da solo e/o tramite Ravenna Holding Spa) del 30% di costi rimanenti.”

“In questo modo, si consente ai tutte le case sparse del nostro territorio senza alcuna distinzione, di accedere finalmente alla rete idrica pubblica”.

Ed è su questa linea che si concentrano le 2 nuove mozioni che La Pigna ha presentato al Consiglio comunale e che verranno discusse e votate il prossimo 18 febbraio.

“Perché non è concepibile che nel 2025 ci siano ancora abitazioni sprovviste dell’acqua potabile pubblica”.