Lunedì mattina attiviste di Greenpeace Italia, con l’aiuto di alcuni militanti provenienti da altre nazioni europee, hanno interrotto una partita di golf che si stava svolgendo a Cervia. La partita era stata organizzata nell’ambito degli eventi dell’OMC, la fiera dell’energia e dell’offshore in programma a Ravenna da martedì, dove si incontrano ministri e delegati delle aziende petrolifere dei Paesi del Mediterraneo. La partita era disputata da alcuni dirigenti delle compagnie legate al settore delle fonti fossili.
L’invasione, pacifica, è avvenuta con alcuni manifestanti travestiti da dinosauri, con in mano le bandiere di alcune aziende legate all’industria del fossile (Eni, Repsol, Total).

“L’obiettivo della nostra azione pacifica è quello di denunciare le gravi responsabilità dell’industria dei combustibili fossili per le vittime e i danni causati dalla crisi climatica e dai conflitti per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio”.

Un secondo gruppo di attivisti ha esposto un grande striscione con la scritta: “Stop playing with our lives” (smettete di giocare con le nostre vite) e aperto alcuni banner con le scritte “Le fonti fossili meritano l’estinzione”, “Gas e petrolio = Guerra e conflitti” e “Basta crimini fossili”.

“In tutto il mondo esiste un filo che collega i combustibili fossili, l’aumento della militarizzazione e dei conflitti. Le aziende fossili alimentano guerre e conflitti per accedere al gas e al petrolio, e dobbiamo ritenerle colpevoli per le morti e i danni di cui sono responsabili. Non è più socialmente accettabile che l’industria fossile continui a operare come se niente fosse, occorre realizzare una transizione pacifica verso le fonti rinnovabili”, dichiara Anna von Gall, responsabile del progetto Climate for Peace di Greenpeace Germania

“L’estrazione di gas e petrolio e i progetti di nuove infrastrutture fossili alimentano conflitti geopolitici in tutto il mondo, come evidenzia il nostro recente rapporto sul progetto del gasdotto nel Mediterraneo orientale. Gli Stati della regione hanno infatti investito molto in armamenti per difendere i loro interessi marittimi e le loro infrastrutture fossili.”

“Anche nell’ultimo anno abbiamo potuto vedere come la dipendenza dell’Unione Europea dal gas e dal petrolio russi abbia finito per finanziare l’invasione militare dell’Ucraina. Nonostante la retorica sul risparmio energetico, sull’efficienza e sulle energie rinnovabili, l’Europa ha pensato anzitutto a trovare nuovi partner per garantirsi altro gas e petrolio e continua ad affidarsi a regimi inaffidabili e a ignorare il legame tra combustibili fossili e conflitti.”

“Come i dinosauri, le aziende dei combustibili fossili appartengono al passato e devono prepararsi all’estinzione. Per il bene di tutte e tutti noi, l’era del petrolio e del gas deve finire.
Governi, legislatori e tribunali devono riconoscere i crimini commessi dall’industria dei combustibili fossili. È ora che smettano di giocare con le nostre vite e inizino a pagare per i danni causati al Pianeta e alle persone”.