Dopo aver proclamato uno sciopero di 8 ore in tutti i turni di lavoro del settore industriale metalmeccanico nella giornata di lunedì 16 marzo, la segreteria dell’Ugl Metalmeccanici dell’Emilia-Romagna, nel ribadire che le misure messe in campo dal Governo sono state tardive , prive di pianificazione, e discriminatorie fra l’obbligo di chiusura di alcuni comparti e il mantenimento dell’attività in altri non strategici, chiede – su indicazione della segreteria nazionale – di fermare anche a livello locale la produzione non strategica, per 10 giorni lavorativi dal 16 al 27 marzo 2020, invitando le aziende a fruire di tutti gli ammortizzatori sociali previsti dagli ultimi DPCM.

Diversamente, la Ugl Metalmeccanici si riserva di proclamare lo stato di agitazione fino al 27 marzo 2020, oltre che segnalare, agli organi competenti, le eventuali irregolarità che dovessero riscontrarsi nelle singole aziende.

“La Ugl Metalmeccanici ribadisce con convinzione che al fine di limitare l’ulteriore contagio del virus Covid-19, vadano chiuse a livello nazionale e su scala regionale, e dunque anche in Emilia-Romagna, tutte le attività non strettamente collegate alle esigenze primarie di vita e che non possano garantire standard di sicurezza adeguati a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie”: scrive in una nota il segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl Metalmeccanici, Francesco Stavale.

“Ad oggi, abbiamo verificato che molte aziende italiane del comparto metalmeccanico hanno compiuto sforzi enormi per contenere al massimo le possibilità di contagio, riducendo la presenza dei lavoratori nelle aziende attraverso l’utilizzo dello smart working, e riorganizzando il lavoro su piu’ turni ponendo in essere tutte quelle misure precauzionali previste dai protocolli emanati dal Ministero della Salute che incentivavano l’utilizzo di mascherine, guanti e l’installazione di presidi disinfettanti. Tuttavia, svariate aziende, per volontà o per impossibilità non sono riuscite ad ottemperare alle misure imposte dal ministero. E poi ci sono altre aziende che prediligono il profitto a tutti i costi pur di non salvaguardare la salute dei lavoratori. Dunque per tutelare i diritti degli operai e garantire che il contagio del virus Covid-19 non si possa propagare nelle fabbriche chiediamo che si disponga un’esatta mappatura della situazione e nei suddetti di mancata adozione delle prescrizioni governative, pur comprendendo il forte disagio che si andrà ad arrecare, chiediamo che si provveda alla chiusura , seppur momentanea, di queste aziende”: conclude il segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl Metalmeccanici, Francesco Stavale, che “sposa” le richieste della segreteria nazionale Ugl Metalmeccanici.