Torna a Ravenna la Biennale di Mosaico Contemporaneo

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Torna a Ravenna la Biennale di Mosaico Contemporaneo, un appuntamento unico nel suo genere che, per tre intensi mesi, invita ad immergersi in una tecnica dalla storia secolare che non smette di affascinare, alla scoperta delle molteplici e diversificate forme che la rendono viva e pulsante. La mostra del MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, dedicata ad uno dei più importanti artisti che l’Italia del secondo Novecento abbia espresso, Alberto Burri, apre un ricco cartellone di eventi tra grande arte, design, architettura, creatività e sperimentazione. Dal 14 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024, diffusa in tutta la città di Ravenna, l’VIII Edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo a cura di Daniele Torcellini, propone uno sguardo al presente del mosaico sullo sfondo delle testimonianze di epoca paleocristiana e bizantina, annoverate nella Lista del Patrimonio Mondiale dall’UNESCO, ancora fonte inesauribile di stimoli. Monumenti, musei, chiostri, gallerie, laboratori di mosaico, spazi temporanei e simbolici diventano luoghi d’eccezione e occasioni di incontro in cui arte antica e contemporanea si rispecchiano l’una nell’altra, facendo dell’autunno ravennate un appuntamento da non perdere.

La Biennale di Mosaico Contemporaneo è promossa, organizzata e sostenuta dal Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura e al Mosaico e Assessorato al Turismo, coordinata dal MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna e realizzata grazie al prezioso sostegno del Progetto del Ministero del Turismo per la valorizzazione di Ravenna come città del Mosaico, della Regione Emilia-Romagna, della Fondazione Raul Gardini, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Romagna Acque Società delle Fonti.

MAR – Museo d’Arte della Città | Palazzo Rasponi dalle Teste | Biblioteca Classense

Il ricco percorso espositivo della Biennale parte dal MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna che ospita BURRIRAVENNAORO. L’importante mostra dedicata ad Alberto Burri, a cura di Bruno Corà, ripercorre la storia dell’intenso rapporto che Burri, dalla fine degli anni Ottanta, ha intrattenuto con Ravenna. Concependo diversi cicli di opere ispirate alla storia e alla cultura artistica della città, Burri, in una delle sue ultime serie, incarna e trasfigura nel contrasto di nero e oro, buio e luce, il dialogo con il mosaico storico ravennate nell’attualità di una città in cui le vestigia del passato si sono progressivamente intrecciate agli sviluppi economici, industriali, politici e sociali del presente. Nel contesto della Biennale di Mosaico Contemporaneo, le opere di Burri sono una preziosa occasione per esplorare le molteplici suggestioni estetiche e di significato che le testimonianze monumentali e musive di epoca paleocristiana e bizantina di Ravenna hanno offerto e continuano ad offrire, entro i confini delle tecniche tradizionali o al di fuori, reinventando i codici del mosaico.

Con l’idea di fare luce su come un territorio fortemente connotato dall’eredità storica del proprio passato si sia confrontato tanto con il mosaico paleocristiano e bizantino, quanto con le spinte innovatrici dell’arte contemporanea, il MAR ospita La memoria fisica della materia. La mostra, a cura di Linda Kniffitz e Daniele Torcellini, attraverso una selezione di artisti e artiste di generazioni diverse, mette in evidenza le pratiche sperimentali del mosaico di ambito ravennate, dagli anni ’70 ad oggi, in cui i materiali che hanno caratterizzato la tecnica nell’antichità sono esplorati nella loro presenza e concretezza, alla ricerca di forme, spazi, equilibri e contrasti, al di là di ogni intenzione figurativa. La mostra presenta le opere di Paolo Racagni, Marco De Luca, Marco Santi, Valentino Montanari, Almuth Schöps, Felice Nittolo, Sergio Policicchio, Toyoharu Kii, Daniele Strada, Marco Bravura, Verdiano Marzi, Stefano Mazzotti, Takako Hirai, CaCO3, Sara Vasini.

Negli spazi del MAR, accanto alle due esposizioni temporanee, è visitabile la Collezione di Mosaico Contemporaneo. Recentemente riallestita, ripercorre lo sviluppo che la tecnica del mosaico ha visto svolgersi a Ravenna dal secondo decennio del Novecento ad oggi. Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni: Mosaici Moderni Mostra 1959, Mosaico & Design e Declinazioni Contemporanee. La Collezione si sviluppa per nuclei cronologicamente scanditi che mettono in evidenza le diverse anime che il mosaico può incarnare: il rapporto con artisti di larga fama nella realizzazione di opere che si avvalgono delle abilità di chi ne padroneggia la tecnica; ma anche il rapporto con il design di interni nella realizzazione di oggetti di arredo esclusivi; fino all’impiego della tecnica in qualità di linguaggio artistico autonomo, da parte di artisti che ne fanno il proprio mezzo espressivo, unico o privilegiato. Con opere di artisti internazionali come Marc Chagall, Giuseppe Capogrossi, Georges Mathieu, Mirko, Renato Guttuso ed Emilio Vedova, nate sotto l’attenta visione di Palma Bucarelli e Carlo Giulio Argan e realizzate con la collaborazione dei mosaicisti ravennati, fino a quelle contemporanee di Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Piero Gilardi e le nuove sperimentazioni del linguaggio a mosaico come quelle tra le altre di Giuliano Babini, Luca Barberini, Marco Bravura, Marco De Luca, CaCO3, Silvia Naddeo, Paolo Racagni, fino a quelle più lontane dalla tradizione come per Francesca Pasquali e Omar Hassan.

Nello storico Palazzo Rasponi dalle Teste la mostra Episodi di Mosaico Contemporaneo vede design e mosaico dialogare e interagire nella produzione di nuovi e speciali oggetti destinati all’arredamento degli interni. Il progetto, a cura di Maria Cristina Didero, prima curatrice italiana a guidare Design Miami/, nasce coinvolgendo sei designer e creativi per l’ideazione di oggetti destinati ad essere lavorati a mosaico. Disegno industriale, tecnologie digitali di stampa 3D e di taglio dei materiali, abilità e sensibilità tipiche della lavorazione artigianale del mosaico, fatta di tessere di materiali lapidei e vetrosi, convergono con ingegno, offrendo risultati di grande fascino e originalità. I progetti disegnati dagli autori Arthur Arbesser, Atelier Biagetti, Cara \ Davide, Francesca Lanzavecchia e Gio Tirotto, sono realizzati a mosaico dai laboratori Annafietta, Gruppo Mosaicisti di Marco Santi, Pixel Mosaici in collaborazione con Dimensione Mosaico, Koko Mosaico di Arianna Gallo e Barbara Liverani Studio e vedono l’azienda WASP coinvolta nella produzione dei supporti, stampati in 3D in PLA (una bioplastica ricavata dall’amido di mais); il progetto di Marco Guazzini è realizzato da CaCO3 Studio e vede invece la collaborazione tra le aziende Bencore e UpGroup, per la produzione del supporto in alluminio alveolare sagomato e per le lavorazioni in marmo.

Tra le biblioteche più importanti d’Italia per la raccolta di libri e documenti che conserva, in spazi storici di grande fascino e suggestione, la Biblioteca Classense è uno dei luoghi da visitare anche in questa Biennale di Mosaico Contemporaneo. Due gli eventi proposti. La Sala Mosaico ospita il progetto Palianytsia dell’artista ucraina Zhanna Kadyrova, a cura di Maria Rita Bentini. Palianytsia è un progetto, presentato per la prima volta in occasione della 59esima Biennale di Venezia nel 2022, che nasce dall’esigenze di testimoniare le drammatiche condizioni in cui l’artista e moltissimi suoi connazionali stanno vivendo, in Ucraina, in questo momento storico. In mostra sono presenti opere in pietra e un documentario a cura di Ivan Sautkin, realizzato dai registi di Kiev, Olena Zashko e Ganna Yeresko. Zhanna Kadyrova, nel suo lavoro, fa emergere le contraddizioni che connotato le società contemporanee, a partire dai suoi territori di provenienza – quel confine tra est post-sovietico e occidente che vive profondi contrasti mai risolti, come l’attuale guerra ci ricorda giornalmente – impiegando materiali di recupero e di uso comune, associati all’edilizia e all’architettura, come piastrelle, ceramica, mattoni, cemento e, in numerose occasioni, la tecnica del mosaico.

Nella Manica Lunga della Biblioteca Classense sono invece esposte le opere della sesta edizione del Premio GAeM – Giovani Artisti e Mosaico, a cura di Sabina Ghinassi e Paolo Trioschi. Nell’idea che il mosaico possa essere una chiave di lettura di una contemporaneità complessa e frammentata in cerca di senso e coesione, il concorso nasce con l’obiettivo di promuovere, sostenere ed esplorare l’approccio al mosaico delle generazioni più giovani, sia nelle sue forme più identitarie, sia in quelle più sperimentali ed eccentriche. Il premio, in collaborazione con la storica fornace di produzione di smalti musivi, Orsoni Venezia 1988 e con la Fondazione Cingoli, è suddiviso in tre sezioni. Le prime due sono dedicate rispettivamente ad opere realizzate con materiali e tecniche tradizionali e ad opere che mettono in campo materiali e tecniche non convenzionali. Dalla collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e GA/ER Giovani Artisti Emilia-Romagna, entrambi partner e finanziatori del progetto “Costellazione – Giovani connessioni creative”, nasce la terza sezione del premio, novità di questa edizione. La sezione Residenze musive è dedicata a residenze artistiche in cui sviluppare progetti legati alla città di Ravenna e al suo rapporto con il mosaico, in collaborazione con laboratori e studi di produzione di mosaico della città, Gruppo Mosaicisti di Marco Santi e Koko Mosaico di Arianna Gallo.

Museo Nazionale | Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna | Liceo Artistico Nervi-Severini

La scena artistica che Ravenna esprime intorno al mosaico deve molto all’elaborazione pratica e teorica che si è incarnata nei luoghi della formazione. L’Accademia di Belle Arti che, dal 1924, istituisce una Scuola di Mosaico e il Liceo Artistico Nervi-Severini hanno ancora oggi il compito di tramandare il sapere sulla tecnica del mosaico che la città di Ravenna ha riacquisito dalla fine del XIX secolo. Diverse le attività che le due istituzioni propongono in occasione della Biennale.

Il Museo Nazionale ospita A come ACCADEMIA, O come OROBURRI, a cura di Maria Rita Bentini e Paola Babini. La mostra, intorno ad un’opera di Alberto Burri di collezione privata, raccoglie le opere musive di giovani artisti e artiste del Biennio di Mosaico dell’Accademia che, nel corso dell’ultimo anno, hanno guardato all’oro in relazione a poetiche individuali diverse, ma tutte toccate dal fascino di un elemento dominante nello straordinario patrimonio musivo della città, legato al suo passato tardoantico e bizantino.

Le Stazioni dell’Arte. I mosaici della Metropolitana di Napoli è la mostra fotografica, a cura di Giovanna Cassese, Maria Corbi e Accademia di Belle Arti, presso PR2 Spazio Espositivo che testimonia come il mosaico ancora oggi, come nel passato, dialoghi con gli spazi urbani delle nostre città. Altre occasioni espositive organizzate dall’Accademia si aggiungono: Infinitamente Piccolo. Il micromosaico e il gioiello a cura di Emanuela Bergonzoni, negli spazi del Polo delle Arti; il XII Premio Rotary Club Ravenna distretto 2072; il Premio Artistico Paolina Brugnatell; il Concorso PAS – Premio AIMC Studenti, organizzato con l’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei.

Le attività del Liceo Artistico Nervi-Severini si orientano verso la valorizzazione di opere in mosaico, cartoni musivi, copie dall’antico, magazzini, laboratori, documenti e testimonianze per comprendere la linea di pensiero e l’atteggiamento didattico-metodologico dell’insegnamento del mosaico a Ravenna, sedimentati nella scuola dal 1959 ad oggi, con la cura di Elena Pagani, nella sede del Liceo di via Pietro Alighieri. Nella sede dell’ex-Chiesa Santa Maria delle Croci è ospitata una mostra dedicata al lavoro grafico di studenti e studentesse per la mappatura dei mosaici pubblici della città, con la cura di Maria Cristina Gastaldello e Filippo Morara e l’avvio di un progetto di arte pubblica e partecipata, Il Mosaico del Divenire, a cura di Silvia Colizzi, caratterizzato da obiettivi didattici relativi ai molteplici percorsi di inclusione, di rispetto di sé e dell’altro, dell’ambiente naturale e sociale, di valorizzazione del territorio, destinato al muro di cinta del giardino P. Bucci di via Pier Traversari. Negli spazi iconici della Basilica di San Vitale si presentano infine installazioni e laboratori dimostrativi di scultura e mosaico bizantino ravennate.

Museo Classis | Domus dei Tappeti di Pietra

Dalle esperienze contemporanee all’antichità. La Biennale offre la possibilità di spostarsi nel tempo: un viaggio nella Ravenna del passato è offerto dal Museo Classis con lo straordinario racconto di una città attraverso i suoi snodi principali, dalle origini etrusco-umbre all’antichità romana, dalle fasi gota e bizantina all’alto Medio Evo, che in occasione della Biennale del 2023 si arricchisce di due nuove sezioni Abitare e Pregare a Ravenna, che, attraverso la magnificenza dei mosaici esposti, esplorano due aspetti cruciali della storia della città e del territorio: l’edilizia ecclesiastica e quella residenziale in età tardoantica.

La Domus dei Tappeti di Pietra presenta quattro iniziative legate alle molteplici suggestioni sensoriali e di significato che connotano uno dei più importanti ritrovamenti archeologici pavimentali della città. La discesa al di sotto della Chiesa di Sant’Eufemia conduce in un ambiente sotterraneo in cui sono esposti il Mosaico della Danza dei Geni delle Quattro Stagioni e il Mosaico del Buon Pastore, oltre a mosaici decorativi geometrici e floreali. Sol Invictus di Stefano Mazzotti, a cura di Annamaria Bernucci, apre il percorso nel cortile esterno. All’interno, MAGMA presenta l’installazione sonora, multicanale e site-specific, Lacune, di Nuova Superficie, duo composto da Giovanni Lami ed Enrico Malatesta, a cura di Alex Montanaro; MARTE presenta la mostra di Fornice Objects e Yuyu Zhao, Microobjects, a cura di Eleonora Savorelli, in cui si intersecano stampa 3D e micromosaico, design e ricerca artista; chiude il percorso Dimensione Ideale. In transito verso le comunità del duo Gaggia-Dubbini, a cura di Daniele Torcellini, una suggestiva coperta azzurra ricamata con filo dorato, che diventa superficie politica sulla quale agire, per indagare le tensioni sociali, politiche e ambientali della nostra epoca.

Università di Bologna, Dipartimento di Beni Culturali sede di Ravenna

In collaborazione con l’Università di Bologna, partner della Biennale di Mosaico anche per un ciclo di conferenze dedicate ad Alberto Burri e al tema della responsabilità sociale delle imprese, nel contesto delle committenze artistiche e culturali, è il progetto di arte pubblica Catodica, di Luca Barberini, a cura di Luca Ciancabilla e Daniele Torcellini. Venti mosaici dedicati all’influenza della comunicazione di massa, filtrata dalla sguardo amaro e ironico dell’artista, presentati lungo via Diaz, ai piedi del Palazzo dell’Università, nei vani dove campeggiavano venti schermi televisivi, tra fine anni ’80 e inizi ’90. Catodica ci invita a guardare, con un altro punto di vista, quella che allora era la sede del gruppo Ferruzzi, all’epoca guidato da Raul Gardini, che, a pochi metri di distanza, nelle vetrine d’angolo, avrebbe dovuto ospitare le opere di Burri, se la committenza non fosse stata bruscamente interrotta dalla morte di Gardini, durante gli eventi turbolenti di quegli anni.

Nuovi spazi per la città

MARTE, in collaborazione con il Molino Spadoni e con il MAR – Museo d’Arte della Città, presenta Porta Futurista, la prima mostra in Italia del collettivo anonimo Pomme de Boue. La mostra, a cura di Eleonora Savorelli e allestita presso gli spazi del suggestivo Molino Lovatelli desidera mostrare i lavori più recenti del gruppo, dando voce al valore storico del luogo per la città di Ravenna. Riaperto per l’occasione, il Molino, documentato fin dal 1237, è un importante esempio di archeologia industriale che ci parla della storia delle acque di Ravenna. Il collettivo Pomme de Boue, formatosi nel 2018 e originario dell’Ucraina, nasce sperimentando la street art nel tessuto urbano di Kiev, convivendo con i mosaici risalenti all’epoca sovietica e con i graffiti contemporanei. Le loro opere, collage di frammenti ceramici, pensati per luoghi specifici, si collocano lungo il confine tra arte e architettura, mettendo in campo contrapposizioni di forme e colori dalle estetiche spontanee e sorprendenti.

Associazioni | Antichi Chiostri Francescani | Biblioteca Oriani

L’AIMC – Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei rinnova l’appuntamento con la mostra-concorso Opere dal Mondo. Ospitata presso gli spazi suggestivi degli Antichi Chiostri Francescani la mostra La luce del nero e dell’oro, a cura di Rosetta Berardi e Maria Grazie Marini, propone una selezione di opere di artisti e artiste di provenienza nazionale e internazionale, invitati a mettere in relazione il proprio lavoro con la poetica di Alberto Burri, alla ricerca di un dialogo condotto con grande libertà interpretativa, sia espressiva che tecnica.

Diversificata l’attività di Dis-ORDINE. Architettura, design e mosaico si incontrano nel progetto La Città Morta, in collaborazione con la Fondazione Raul Gardini, ospitato presso il MAR – Museo d’Arte della Città. L’opera a mosaico, realizzata dagli ex-allievi e dagli insegnanti delle Scuole d’Arte di Ravenna, si ispira alla maquette del 2007 di Ettore Sottsass, per l’eliporto di Villa Monaldina, della famiglia Gardini. Negli spazi di via D’Azeglio l’associazione presenta invece Nomos Empsychos, mostra personale di Fabio Tramonti. Impegnata anche sul fronte della riqualificazione urbana Dis-ORDINE avvia il progetto di arte pubblica dedicato a via Portone, storica via di Ravenna che negli anni è stata abitata da artisti e artiste di diverse generazioni. Ma non solo. L’associazione Dis-ORDINE, in collaborazione con il Liceo Artistico Nervi-Severini, con l’Accademia di Belle Arti e con il MAR – Museo d’Arte della Città, presenta la dettagliata Mappa del Mosaico Contemporaneo a Ravenna.

CNA Ravenna presenta Racconti di Città Invisibili, a cura di Linda Kniffitz, presso il chiostro della Biblioteca Oriani. Presentata in anteprima presso la Jordan National Gallery of Fine Art di Amman e nata in parallelo al Concerto dell’Amicizia del Maestro Riccardo Muti che l’edizione del RavennaFestival di questo 2023 ha dedicato allo scrittore Italo Calvino, la mostra presenta le opere di una selezione di laboratori di mosaico delle due città, impegnati nella reinterpretazione di alcune significative opere pittoriche del museo giordano.

Gallerie | Laboratori | Spazi temporanei

Ad arricchire ulteriormente un’offerta di attività e proposte già ricca e articolata è anche la partecipazione alla Biennale di gallerie d’arte, spazi espositivi temporanei e laboratori di mosaico di Ravenna, protagonisti di altri numerosi eventi, mostre personali e collettive, presentazioni, incontri, che contribuiscono così a diffondere il mosaico in tutta la città. La mostra collettiva Anemoni, a cura di Irene Biolchini, presso Fondazione Sabe per l’Arte; la mostra personale di Mariateresa Sartori, L’aria ha un peso, a cura di Luca Donelli in collaborazione con Galleria Studio G7 e Michela Rizzo, presso Monogao21; la mostra personale di CaCO3, L’idea del vuoto, a cura di Eleonora Savorelli, presso niArt Gallery; la mostra Tessuti Digitali, a cura di Alessandra Carini in collaborazione con Giovanni Gardini e Fondazione Lercaro, presso MAG | Magazzeno Arte Contemporanea; Subsidenze urban art festival 2023, a cura di Marco Miccoli, con un’opera dedicata al mosaico; Emily Miller per Gruppo Mosaicisti di Marco Santi con The War Isn’t Love, al Museo Nazionale; la presentazione dell’installazione musiva di Felice Nittolo per Raffaello Biagetti, Albero della libertà, presso Biagetti design Club; la mostra Orizzonte di PENZO + FIORE (Red Lab Gallery), a cura di Giovanni Fanti, presso l’Ordine della Casa Matha; le tre mostre personali che si susseguiranno nel periodo della Biennale presso Pallavicini 22 Art Gallery: Alessandra Rota con Battiti per minuto, a cura di Roberto Pagnani; Sibylle Luqyet con DEAE, a cura di Nathalie Tranchant; Vsevolof Prokhorov con Non mi lamento di niente e mi piace tutto, a cura di Roberto Pagnani e Claudia Agrioli; Tessere di memoria, di Lea Contestabile, a cura di Alessandra Orefice e Idea Ravenna, presso B&B Santa Maria Foris; il progetto La chiamata, di Loretta Merenda, presso la Darsena di città, realizzato dal Gruppo Arte e Pratiche Artistiche – Casa delle Donne Ravenna; l’installazione La fiumana e la lumaca, a cura di Mariella Busi De Logu, Edoardo Missiroli e Giancarlo Gramentieri, presso Darsena POPUP; la performance L’opera in nero, a cura di Mariella Busi De Logu per l’associazione Dis-ORDINE, presso il Parco della Pace; lo studio Akomena propone invece Alluvion di Marzia Bi, a cura di Sabina Ghinassi. Si segnalano poi l’apertura del nuovo atelier di Dusciana Bravura; il Birthday Party di Koko Mosaico; Annafietta con Ombra Dorata. Api Bizantine; le opere di Claudia Marinoni presso Cristina Rocca, Boutique Fantasque e Tagiuri; Specchi invisibili presso Barbara Liverani Studio; Oxana Panyushkina presso Caffè Letterario e Libreria Dante di Longo, che ospiterà poi TOMO di Dimensione Mosaico; e sempre Dimensione Mosaico è presente con Contrasti presso il proprio atelier; Texturas Lucis, a cura di Ivana Ciuti presso Laboratorio di Mosaico; Libreria MOMO con Les Mignonnes di Loretta Merenda; Libreria Scatti Sparsi con Eroi e Dive di Mani Mosaico.

Fuori Ravenna

Ma la Biennale di Mosaico Contemporaneo si estende anche oltre il perimetro delle mura cittadine, con iniziative che toccano Bologna, Faenza, Riccione e le più vicine Fusignano e Sant’Alberto. Tre le iniziative a Bologna: Dalla materia la luce, la doppia personale di CaCO3 e Davide Maria Coltro, a cura di Giovanni Gardini, presso la Raccolta Lercaro; la mostra personale di Paolo Racagni, La memoria o il desiderio del tempo, e la mostra Musica da camera, entrambe a cura di Sandro Malossini, presso la sede dell’Assemblea

Legislativa della Regione Emilia-Romagna. A Faenza è in scena la toccante mostra collettiva, Dove abita l’uomo: luoghi, relazioni, intrecci, a cura di Giovanni Gardini, presso la Chiesa di Santa Maria dell’Angelo; a Riccione, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Villa Franceschi, ospita la mostra personale di Silvia Naddeo, Turbolenta, a cura di Sara Andruccioli e Paolo Trioschi; Il Museo Civico di S. Rocco di Fusignano ospita Ti verrà dietro la città, mostra personale di Vittorio d’Augusta, a cura di Claudio Spadoni; il Museo di Scienze Naturali NatuRa di Sant’Alberto rende omaggio al mosaicista Romolo Papa, esponente dello storico Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Ravenna, a cento anni dalla sua nascita, con una mostra a cura di Marna Ortolani, Vittorio Bulgarelli e Felice Nittolo.

Particolarmente significativa, in questo anno di Biennale che vede Alberto Burri protagonista della mostra del MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, la presenza di tre opere del Maestro tifernate conservate proprio tra Bologna, Faenza, Riccione; il Grande Cretto in Ceramica, del 1993, presso il MIC Museo Internazionale della Ceramica di Faenza; Arazzo n. 1 e Arazzo n. 2, del 1986, presso la Regione Emilia-Romagna, Fiera District, Torre 30 e i bozzetti degli arazzi conservati presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Villa Franceschi di Riccione.

Laboratori Didattici | Visite Guidate | Conferenze

Il MAR – Museo d’Arte della Città, RavennaAntica con il Museo TAMO e Classis, l’Accademia di Belle Arti e il Liceo Artistico Nervi – Severini propongono conferenze e incontri, visite guidate e laboratori didattici per bambini e famiglie all’insegna del mosaico. Numerose le occasione per scoprire la Biennale e i tesori di Ravenna con visite dedicate alla mostra BurriRavennaOro, agli appuntamenti cittadini e ai monumenti storici. Ricco anche il programma di conferenze e presentazioni con cui approfondire aspetti specifici del mosaico e dell’arte antica e contemporanea.

Punto di informazione e accoglienza turistica

A far da raccordo a tutte le attività e le iniziative artistiche e culturali che la città mette in campo, anche al di fuori del periodo della Biennale di Mosaico Contemporaneo, è il nuovo spazio di informazione e accoglienza turistica nella nuova sede del Consorzio Ravenna Incoming, in via Corrado Ricci, 39, che per l’occasione della sua prima apertura ospita la scultura a mosaico dal titolo Emisfero destro di Davide Medri. Il Consorzio ha organizzato una serie di percorsi ad hoc legati proprio all’evento: grazie a un intenso programma di visite guidate e laboratori, ogni fine settimana – in occasione della VIII edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo – si potrà approfondire la storia del mosaico, un’arte che oggi fortemente caratterizza la città di Ravenna.