Il settore giovanile del Tennis Club Faenza include oltre duecento fra bambini e ragazzi, maschi e femmine, divisi fra Sat (la scuola di avviamento al tennis), pre-agonistica ed agonistica. Un “esercito” che la dirigenza del circolo manfredo considera un prezioso patrimonio sul quale continuare ad investire, per mantenere le proprie importanti tradizioni. «Nell’estate del 2018 – analizza il direttore sportivo Giancarlo Sabbatani – siamo partiti con un rinnovato progetto di sviluppo del settore femminile, che ha dato buoni frutti su un gruppo di circa 25 bambine e ragazze fino ai 14 anni grazie all’ottimo lavoro svolto da Raffaella Reggi, che avevamo indicato anche per un ruolo di supervisione generale di tutte le nostre attività giovanili. Nei giorni scorsi Raffaella ha deciso di non proseguire la collaborazione con il nostro circolo. Ci auguriamo che in futuro possa esserci nuovamente la possibilità di riprendere a collaborare. Per lei, le porte del nostro circolo restano sempre aperte».

«Il nostro obiettivo principale è quello di investire nei giovani – prosegue Sabbatani – Per l’annata 2019-20 progettiamo uno sviluppo delle attività di pre-agonistica ed agonistica, in particolare nella fascia dall’under 10 all’under 14. La maestra Flora Perfetti assumerà maggiori responsabilità, avvalendosi fra le sue collaboratrici di Alessia Ercolino, un “prodotto” del nostro vivaio inserito nella squadra della Serie A1 femminile, che in luglio si laureerà in scienze motorie. Ricordo che oltre ad Alessia, sono già presenti nei vari settori i collaboratori Roberto Zanchini, Edoardo Pompei ed Alessandro Bussi, che rappresentano il senso del nostro investimento nei confronti dei ragazzi che sono cresciuti nel nostro Circolo come atleti e come potenziali futuri maestri. A tal proposito, all’interno della nuova impostazione organizzativa i maestri Mirko Sangiorgi, Enrico Casadei e Marco Poggi coordineranno le attività suddivise, assumendo nuove responsabilità. Ribadiamo quindi il nostro impegno a mantenere il progetto di sviluppo del nostro vivaio, fiduciosi che il percorso avviato l’anno scorso possa essere fruttuoso».