«Un’azione concreta per superare il divario fisico, sentimentale e relazionale che il Coronavirus ha imposto in questi mesi è statta messa in campo dall’Asp della Romagna faentina».
Nelle strutture residenziali per anziani di Castel Bolognese e Solarolo stanno ottenendo grande riscontro e apprezzamento da parte dei degenti e dei famigliari le «Stanze degli anziani». Un’iniziativa che è stata messa a punto poco prima di Natale, e che permette, seppur distanziati da tende di plastica, per mantenere alta la percentuale di sicurezza di poter avvicinare fisicamente i residenti con i propri cari. La possibilità di rivedere e abbracciare i propri famigliari, era un’esigenza a lungo auspicata, diventando così da qualche tempo una pratica quotidiana nelle strutture. «Inoltre questo è anche un segnale positivo di speranza nel cuore di una seconda ondata di pandemia che ha colpito il territorio molto più duramente rispetto alla scorsa primavera».
«È stata l’occasione per poter recuperare quel contatto fisico – spiega il direttore dell’Asp della Romagna faentina, Giuseppe Neri – che anche col filtro di una tenda di plastica, ha comunque un valore enorme, che è l’elemento che più è mancato nei mesi di chiusura obbligata delle strutture, e che telefonate e videochiamate, peraltro sempre garantire ed effettuate, non possono comunque sostituire».
Un segnale positivo di speranza non isolato perché in questi giorni si è completato anche la campagna vaccinale nelle strutture di Solarolo (6 febbraio), Fognano (6 febbraio) e Castel Bolognese (9 febbraio), che permette di avere tutti gli ospiti e gli operatori coperti dal vaccino e che consente di continuare a convivere col virus con la massima attenzione e in condizioni di massima sicurezza, come peraltro «stiamo facendo ormai da un anno», ma con un pizzico di serenità in più ogni giorno.