UGL Salute Ravenna esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Nina Cristian, operatrice sociosanitaria di 58 anni, deceduta il 5 dicembre in un drammatico incidente sulla via Canala, a Ravenna, mentre rientrava a casa dopo il turno di notte al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Croci.
«La notizia della morte di Nina ci addolora profondamente» dichiara il sindacato. «Ci stringiamo alla sua famiglia, ai colleghi e a tutto il personale che oggi piange non solo una professionista stimata, ma una donna dedita e generosa.»
UGL Salute Ravenna sottolinea come questa tragedia riporti in primo piano una drammatica realtà. «L’ipotesi che un colpo di sonno, dovuto alla stanchezza accumulata dopo un turno di notte, possa aver causato l’incidente, conferma ciò che denunciamo da anni: turni massacranti, organici insufficienti e ritmi di lavoro insostenibili mettono a rischio la vita degli operatori sanitari, in particolare degli OSS.»
L’organizzazione sindacale ribadisce la necessità di un intervento urgente. «La morte di Nina, avvenuta mentre rientrava dal lavoro e quindi configurabile come incidente sul lavoro, è un monito che non può essere ignorato. Servono turni sostenibili, adeguati tempi di riposo, più personale e condizioni operative che garantiscano sicurezza e benessere.»
La UGL Salute Ravenna chiede che la vicenda non venga considerata un episodio isolato. «Questa tragedia deve aprire una riflessione seria e non più rinviabile sulla tutela degli operatori. Non possiamo continuare a chiedere agli stessi lavoratori di sacrificare la propria salute per tenere in piedi il sistema sanitario.»
«Oggi piangiamo Nina» conclude. «Da domani continueremo a batterci con determinazione affinché nessun altro operatore debba rischiare la vita a causa della stanchezza e di condizioni di lavoro inaccettabili.»