Rissa ai giardini Speyer nella giornata di venerdì 18 aprile. La notizia è però stata diffusa solo ora. La colluttazione ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e un agente è rimasto ferito. In queste ore il Comitato Nuova Isola San Giovanni è tornato a chiedere al Prefetto di Ravenna l’istituzione di una “zona rossa”, come già proposto da alcune forze politiche.
A condannare i fatti è oggi anche l’associazione Il Terzo Mondo: “Un simile comportamento da parte di un cittadino, indipendentemente da razza, origine culturale, status sociale, è inappropriato, inaccettabile e intollerabile.

Ecco perché ci mettiamo nelle mani della giustizia. Chiunque commetta un reato o un’ingiustizia deve rispondere delle proprie azioni davanti alla giustizia”.

Il presidente dell’associazione, Charles Tchameni Tchienga ha voluto esprimere la propria solidarietà al poliziotto ferito: “Estendo il nostro caloroso incoraggiamento e sostegno a tutte le forze dell’ordine e della  Polizia Municipale di Ravenna,  per l’eccellente lavoro che stanno svolgendo con professionalità per preservare l’integrità del nostro territorio”.

“Esprimo inoltre la mia solidarietà ai residenti del giardino Speyer e dintorni e ai turisti che spesso hanno l’opportunità di assistere a queste scene di violenza”.

L’associazione Il Terzo Mondo si schiera però contro la proposta della “zona rossa”: “Ovunque venga indicata, in particolare nella zona denominata Isola di San Giovanni. Perché il livello di insicurezza a Ravenna non è al di fuori del controllo delle nostre forze dell’ordine e della polizia municipale e non lo è mai stato.

In passato, i campi di concentramento e il Muro di Berlino in Germania hanno causato ingenti danni. Ripetere queste opere dannose, anche nelle loro forme più ridotte, significa che la storia non ha insegnato nulla a nessuno. Perché sono progetti odiosi che calpestano profondamente la dignità degli esseri umani.

Qualunque sia il livello di conflitto, incomprensione o intolleranza che incontriamo nella comunità, è sempre auspicabile e saggio restare umani nel nostro processo decisionale, puntando a trovare una soluzione che ponga rimedio alla situazione senza generare ulteriori danni.”