“Continuano ad essere gravi le condizioni in cui si trova il settore dell’oil&gas ravennate per una serie di fattori internazionali e nazionali di carattere economico e normativo, compresa l‘emergenza sanitaria da Covid19 , che ha rallentato le attività e lo sviluppo di tutti i comparti produttivi. Sono già stati persi numerosi posti di lavoro e recentemente è stata aperta la cassa integrazione per ottanta lavoratori ravennati operanti nel “drilling” della Saipem. Gli effetti conseguenti, da noi preannunciati da tempo stanno portando all’annullamento di un settore importante per l’economia Ravennate e strategico per il paese”: afferma in una nota Luca Michieletti , segretario Ugl Chimici di Ravenna .

“Il gas naturale prodotto nell’area ravennate – seguita il dirigente sindacale – può avere un ruolo importante nel mantenimento della produzione nazionale e contrastare l’importazione che è maggiore del 90%, nel processo di diversificazione delle fonti energetiche, nella transizione energetica verso fonti con effetti più mitigati sull’ambiente con un conseguente beneficio economico e tutela dell’occupazione sul territorio”.

“E in vista degli scenari futuri, il percorso tracciato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima  da qui al 2030  per cambiare la politica energetica e ambientale del nostro Paese è necessario avviare una fase di progettazione con il coinvolgimento delle istituzioni, delle imprese e delle rappresentanze sindacali, sugli interventi da realizzare per permettere a Ravenna di mantenere la centralità nell’ambito del settore dell’energia, e di assumere un ruolo determinante nella trasformazione verso nuove fonti energetiche, come per la decarbonizzazione con il progetto per la cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 “: aggiunge il segretario Ugl Chimici di Ravenna, Luca Michieletti.

In sintesi l’Ugl chiede la convocazione di un Tavolo di crisi provinciale e regionale sulla questione dell’ oil&gas ravennate.

In ambito locale, anche il Comune di Ravenna ha chiesto al governo attenzione e investimenti sulla produzione di gas naturale.

Ed anche l’Ugl per iniziativa di segretario nazionale Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, ha inviato una nuova lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli , per rinnovare l’invito ad un incontro sul tema della “transizione” energetica verso nuove fonti più sostenibili, utili a contrastare i mutamenti climatici, trattandosi di: “Un processo evolutivo complesso, nel quale si cercherà di comprendere quali tecnologie siano prevalenti, con situazioni conflittuali, con andamento irregolare, sia nella direzione che nell’avanzamento, con errori e migliorie, e nella realtà il “vecchio” coesiste con il “nuovo”. Le stesse fonti alternative di oggi, che sembrano l’innovazione, potranno apparire invece la “transizione” verso altre fonti come il nucleare da fissione, o nuove forme di energia oggi non ancora utilizzabili. Riteniamo – ha spiegato Ulgiati – che vada tutelata la produzione nazionale, già ridotta, non adagiandosi alla miope ed eccessiva importazione dei prodotti energetici dall’estero, contrastando così la dannosa dipendenza del Paese. Crediamo che siano da sostenere: l’occupazione nazionale, la professionalità, le tecnologie, le conoscenze, ed il sistema economico e sociale delle singole comunità, inclusa l’area Ravennate”.