Legambiente Ravenna commenta una nota del Sindaco e dei rappresentanti di Confcommercio circa la possibilità di potenziare alcuni parcheggi inseriti nella cintura del centro storico come risposta alla crisi degli esercenti. Una scelta che non tiene conto del necessario cambio della mobilità in città e non interviene in una prospettiva di abbassare il tasso di motorizzazione, necessario ai fini del raggiungimento degli obiettivi del PAIR 2020 e del Patto dei Sindaci (già in ritardo a seguito delle deroghe per i diesel euro 4).

“Parlare di nuovi parcheggi non aiuterà a contrastare la crisi del settore – sottolinea Legambiente. Piuttosto si rilancino le attività commerciali del centro opponendosi alla realizzazione ed ampliamento dei grandi centri commerciali come quello di via Antica Milizia”.

Inoltre, secondo l’associazione ambientalista, non esiste un’effettiva esigenza di nuovi spazi auto in prossimità del centro: “il parcheggio di via Guidarelli è la prova di questa analisi, in quanto spesso vuoto rispetto la propria capacità” – sostiene Legambiente.

Secondo gli ambientalisti è oltretutto impensabile tornare a polemizzare sulla scelta di aver liberato piazza Kennedy dalle auto: eliminare le auto dal centro storico significa restituire spazi ai cittadini costruendo una nuova cultura di vivere gli spazi, di concerto con la necessità di modificare le abitudini negli spostamenti in città come auspicabile dal Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS).

“I parcheggi per auto non sono certamente l’unica soluzione per popolare il centro storico, piuttosto si proponga di strutturare dei servizi di navette elettriche come già realizzato a Faenza e si valorizzi l’uso dei parcheggi scambiatori ai margini della città, anche attraverso incentivi economici.”

“Nell’ottica di fronteggiare l’attuale Emergenza Climatica ed il livello di inquinamento nel bacino padano, scelte discutibili a favore di una mobilità individuale basata sui combustibili fossili non sono sicuramente un elemento migliorativo. Rimaniamo sempre a disposizione per confronti, affinché si valutino disposizioni migliorative” – conclude.