A poche ore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo DPCM, nell’Istituto Tecnico Oriani di Faenza non è cambiato nulla rispetto alle vigenti norme anti-Covid, a poco oltre un mese dal ritorno sui banchi degli studenti. Infatti nella routine del personale della scuola docente e non docente e degli stessi studenti è entrata con una certa sistematicità una serie di misure e di precauzioni che diffondono generalmente maggiore serenità nel lavoro quotidiano.
Si sono concluse sabato 17 ottobre, all’interno dell’Istituto faentino, le operazioni di elezioni dei rappresentanti degli studenti e dei genitori nei consigli classe e non sono mancate sorprese agli occhi della comunità scolastica, tenendo conto che il giorno successivo sono state rese note le nuove disposizioni del Governo in materia di contenimento della pandemia, valide fino al 13 novembre p.v.. Infatti, l’occasione delle assemblee di classe, tanto degli studenti quanto dei genitori, puntualmente regolate dalla Dirigenza del professor Fabio Gramellini anche attraverso note operative per la protezione della salute, ha offerto spunti interessanti di riflessione in merito all’emergenza sanitaria.
Durante le assemblee preparatorie delle operazioni di voto, sia gli studenti del Tecnico Oriani che i loro genitori, seppur in momenti diversi della giornata, hanno fatto emergere con chiarezza attraverso un semplice sondaggio un apprezzamento, forse anche inaspettato, per il ritorno alla normalità nella conduzione della didattica, con le regolari lezioni in aula in orario curricolare. Fatto non scontato, questo, in un momento assai delicato dell’emergenza sanitaria, che vede proprio nelle ultime settimane un’impennata preoccupante dei contagi.
Sono stati molti gli studenti dell’Oriani che, nella mattinata di sabato, non hanno mancato di far risaltare alla attenzione del Dirigente scolastico, anche per iscritto, puntuali considerazioni sulla opportunità di proseguire in qualche modo con la didattica in presenza, malgrado alcuni di loro non riuscissero a contenere anche qualche lieve apprensione per lo stato di cose all’interno dell’Istituto. Che ricordiamo essere tra le più grandi scuole della provincia di Ravenna. Certamente sono giunti sul tavolo della presidenza attestazioni nette di preferenza per una scuola pienamente funzionante e attiva, visto che “la modalità in presenza ‒ chiariscono, ad esempio, gli studenti di 5B dell’indirizzo Amministrazione, Finanza, Marketing ‒ sia la migliore e la più produttiva”, superando così molte difficoltà riscontrate nella scorsa primavera, quando funzionava a regime la didattica a distanza, “ritenuta meno chiara ‒ puntualizzano invece da una classe Seconda del primo biennio ‒ a causa anche delle scarse relazioni sociali”. Infatti non è di poco conto ‒ insistono gli stessi alunni ‒ la questione della mancanza di “socializzazione e aggregazione della classe e anche con i professori”, tratto rimarcato addirittura da diverse famiglie nel corso delle assemblee pomeridiane.
Sono gli stessi studenti che denunciano numerosi invece, senza mezze parole, che ad essere “il vero problema da risolvere ‒ come dichiarano ancora dalla classe 5B e dalla 5A dello stesso indirizzo ‒, per fare in modo di poter continuare qui a scuola in maniera sicura, sia quello riguardante i trasporti. Infatti, per gli studenti che fanno parte della classe e che non sono di Faenza ‒ chiariscono ‒ il nocciolo della questione è il “sovraffollamento dei mezzi di trasporto che mette a rischio gli alunni pendolari provenienti da altri paesi vicini”. “Se necessario ‒ proseguono convinti gli studenti ‒ preferiremmo comunque avere l’obbligo di portare le mascherine in classe piuttosto che proseguire con la didattica a distanza”, che comunque “non garantisce le necessarie efficienza ed efficacia nella preparazione all’esame (e riteniamo che le Quarte e Quinte abbiano la precedenza nel continuare a frequentare la scuola di presenza)”, argomentano in chiusura i ragazzi di 5A al Dirigente.