C’è una frase che dovremmo scrivere sui cancelli delle scuole come un avvertimento benevolo: “Qui si coltiva futuro”.
A Faenza, nel quartiere San Rocco, quel futuro ha preso la forma di un giardino, un parco e una fila di orti stretti alla ferrovia. Luoghi spesso attraversati distrattamente, che però sanno raccontare molto di noi se solo ci si ferma ad ascoltarli. E qualche volta sono i più piccoli a ricordarcelo.
Si è appena concluso il percorso partecipativo “Il giardino è di tutti”, promosso dall’Istituto Comprensivo Faenza – San Rocco e sostenuto dalla L.R. 15/2018 dell’Emilia-Romagna. Un cammino iniziato nei corridoi della Scuola secondaria di 1° Bendandi e finito per le strade e gli spazi verdi del quartiere, dove circa 120 alunni delle classi quinte della scuola primaria e delle classi seconde della secondaria di 1°hanno imparato che osservare un luogo significa, in fondo, iniziare a prendersene cura.
Armati delle check-list del gioco educativo SOS4Cities, i ragazzi sono partiti dal giardino della scuola, hanno oltrepassato via Ravegnana e raggiunto gli orti comunali di via Donizetti. Hanno annotato ombre e luci, desideri e mancanze. Poi sono rientrati in classe, dove ogni scoperta è diventata proposta, discussione, sogno collettivo.
Il culmine è arrivato venerdì 28 novembre, con il laboratorio interclasse: un piccolo “parlamento verde” in cui i rappresentanti delle cinque classi dell’Istituto Comprensivo Faenza – San Rocco Rocco hanno raccolto e organizzato tutte le idee emerse.
Non è facile accordare così tante voci. Eppure, quando si parla di luoghi che appartengono a tutti, si scopre che ognuno porta una tessera del mosaico.
Il giorno dopo, sabato 29 novembre, il testimone è passato agli adulti. Nel Teatro della Parrocchia di San Marco si sono ritrovati residenti, famiglie e associazioni del quartiere Centro-Nord. Anche loro hanno camminato, osservato, immaginato. Forse per la prima volta hanno visto quei tre spazi – il giardino scolastico, il parco pubblico e gli orti a ridosso della ferrovia – non come punti sulla mappa, ma come stanze di una stessa casa: la loro.
Il risultato? Sei proposte strutturate, frutto dell’incontro tra generazioni, che diventeranno il Documento di Proposta Partecipata da consegnare all’Amministrazione comunale. Nel linguaggio delle leggi, si chiama “partecipazione”.
Nel linguaggio della vita, è più semplice: si chiama prendersi responsabilità.
Presto queste idee saranno consultabili sulla Piattaforma Regionale Partecipazioni, nella sezione dedicata al progetto Il Giardino è di Tutti.
E chissà che un giorno, passeggiando per San Rocco, non ci capiti di vedere uno studente che mostra orgoglioso un angolo di verde a un genitore, dicendogli: “Questo l’abbiamo immaginato noi”.
Perché un giardino, quando è davvero di tutti, non cresce mai da solo. Cresce con chi lo guarda, con chi lo sogna, con chi ha voglia di tornare bambino almeno per un attimo.

























































