Dopo il successo della prima edizione, torna ai Musei Nazionali di Ravenna “Notti Trasfigurate – Musica e Arte”, la rassega che combina, in una miscela accattivante, musica da camera e arte. Curata dall’Associazione Musicale Angelo Mariani, grazie all’impegno del Presidente Ernesto Giuseppe Alfieri e alla competenza del Direttore artistico Romano Valentini, con la collaborazione dei Musei Nazionali di Ravenna diretti da Andrea Sardo, e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, presieduta da Mirella Falconi, si dipanerà per quattro appuntamenti, tutti di venerdì, dal 11 luglio al 22 agosto.

La formazione del Quartetto è il filo conduttore di questa II edizione che nella notte magica di Ravenna regala la magia dell’arte unita a quella della musica: dialoghi musicali abbinati a visite speciali ai gioielli del Museo, denominate ‘Il Museo in un Battito”, pillole di emozione e conoscenza affidati alle parole di guide esperte.
Nel primo appuntamento, venerdì 11 luglio, alle 20.45, una guida d’eccezione l’Architetto Andrea Sardo, direttore dei Musei Nazionali di Ravenna, terrà un’affascinante visita dal titolo “Volti eterni, la sala della scultura del primo chiostro”.
I concerti animeranno un luogo di infinito impatto emotivo: la Sala del Refettorio del Museo Nazionale, dove è impossibile non rimanere estasiati dall’incanto della sala e dalla magia della musica in un contesto così suggestivo.

Per il primo appuntamento, arriva il Quartetto d’archi della Scala, formato dai violini Francesco Manara e Daniele Pascoletti, dalla viola Simonide Braconi e dal violoncello Massimo Polidori. In programma il Quartetto op. 8 di Dmitrij Shostakovich, il Quartetto op. 74 di Ludwig van Beethoven e Fantasia sul Rigoletto dalla celebre opera di Giuseppe Verdi, nella trascrizione di Antonio Melchiori.
Shostakovich a Dresda ebbe modo di constatare con i suoi occhi le conseguenze del nazismo e della Seconda Guerra Mondiale: una città devastata, rasa al suolo dai bombardamenti. L’esperienza, che lo turbò profondamente, lo spinse a tentare di esprimere il proprio stato emotivo tramite una composizione musicale. Nacque così nel 1960 il Quartetto op. 8, suggellato da una significativa dedica: “Alle vittime del fascismo e della guerra”.
Il Quartetto in mi bemolle maggiore op. 74 fu scritto da Beethoven nel 1809. L’elemento strutturale caratteristico che ha procurato al componimento l’appellativo di “Quartetto delle arpe” sono le ricorrenti figurazioni in pizzicato.

Dopo l’esperienza della prima formazione del Quartetto d’archi della Scala, nata nel 1953, nel 2001 quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi internazionali e prime parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala, decidono di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all’interno dell’Orchestra. Numerosi i loro concerti per alcune tra le più prestigiose associazioni concertistiche in Italia e all’ estero. Ha scritto di loro il M. Riccardo Muti: ”quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale, la bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell’opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione”.

Il concerto si chiuderà con un brindisi offerto ai visitatori. Il concerto e la visita sono gratuiti: si paga solo l’ingresso al Museo di 6 euro (con possibilità di abbonamento a 10 euro con validità annuale). Le prossime date saranno venerdì 25 luglio Quartetto Mitja, venerdì 8 agosto Trio Kanon e venerdì 22 agosto Quartetto Klimt.