Verrà inaugurata giovedì 8 dicembre alle 18 al museo civico San Rocco di Fusignano la mostra «Francesco Verlicchi – La donazione Vilna e Dino Caravita».

Al centro del momento espositivo, la figura di Francesco Verlicchi, tra le figure più luminose dell’arte in Romagna del secondo Novecento e l’importante, profondo rapporto umano e culturale con il violoncellistaDino Caravita (1912-1992) e la moglie Vilna(1927-2022); la comune passione per la musica, per la pittura e per la vita, hanno radicato per sempre questo sodalizio. Nel tempo, Dino e Vilna sono divenuti importanti collezionisti di opere del maestro fusignanese, alcune delle quali tra più le apprezzate dallo stesso Verlicchi, che ha anche ritratto la coppia in numerose occasioni. La collezione è stata donata al museo fusignanese per volontà di Vilna, venuta a mancare quest’anno.


In mostra figurano molti dipinti:
ritratti, nature morte, paesaggi dagli anni ’30 agli anni ’90, diversi dei quali mai esposti prima. L’esposizione è impreziosita da un allestimento specifico con diverseambientazioni originali provenienti dalla casa della coppia Caravita e la presenza di altre opere di artisti della collezione come Giuseppe Gagliardi, Giulio Ruffini, Marino Trioschi ed Ercole Pazzini.

All’inaugurazione parteciperà Marcella Trioschi, allieva del maestro Dino Caravita, impegnata nell’esecuzione di alcunimomenti musicali al violoncello, strumento del quale l’artista fusignanese era virtuoso interprete.


La mostra «Francesco Verlicchi – La donazione Vilna e Dino Caravita» è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Fusignano e da Auser Fusignano ed è a cura di Paolo Trioschi. Apertura al pubblico dall’8 dicembre al 29 gennaio il sabato dalle 15 alle 18, la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18; ingresso Libero

Per ulteriori informazioni, contattare il m San Rocco allo 0545 955655, mail cultura@comune.ra.it.

Francesco Verlicchi è nato a Fusignano l’8 maggio 1915. È stato allievo di Giulio Avveduti alla scuola comunale di disegno e successivamente del decoratore e pittore lughese Antonio Ricci. Ha frequentato per qualche tempo i corsi liberi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Nel 1956 ha collaborato con Avveduti al restauro delle pitture murali della chiesa di San Giacomo a Lugo. Al vecchio maestro è succeduto nella direzione della scuola fusignanese. Dopo un breve soggiorno parigino, nel 1960 ha ricevuto un incarico d’insegnamento all’Istituto d’arte per il mosaico di Ravenna.
Negli anni del dopoguerra ha svolto intensa attività artistica, distinguendosi specialmente come ritrattista ed esibendosi anche come valente caricaturista. Nel 1958 ha ottenuto il «Premio Campigna» dipingendo uno scorcio di foresta casentinese. Nel 2005, a seguito della donazione della propria biblioteca d’arte al paese natale, l’Istituto regionale per i beni culturali gli dedica la mostra – presentata prima a Fusignano e a Ravenna – e il catalogo «Biblioteca d’artista. I libri e la pittura», cui seguirà l’esposizione tenutasi a Lugo nel 2009, allestita dopo la scomparsa dell’artista avvenuta il 30 settembre 2008.