La coesistenza tra pesca e attività estrattiva è alla base dell’evento realizzato oggi da Eni al largo della costa di Marina di Ravenna, nell’ambito della manifestazione promossa dal Comune di Ravenna “La Cozza di Marina di Ravenna in festa”, che ha visto la partecipazione delle Istituzioni locali e di cittadini ravennati.

«L’evento ha permesso ai numerosi visitatori di poter assaggiare  le cozze che vengono raccolte dalle gambe delle piattaforme» specifica in una nota stampa la compagnia energetica. «Esiste da molti anni, infatti, un accordo tra Eni e i pescatori locali, che ha portato alla creazione di cooperative che ancora oggi effettuano la raccolta e la commercializzazione dei molluschi prelevati dalle parti sommerse degli impianti marini, circa 10.000 quintali di cozze l’anno concentrate nel periodo che va da maggio a fine settembre. I molluschi, prima dell’immissione al consumo, sono sottoposti a rigidi controlli da parte della ASL sulla componente biologica, metalli e idrocarburi:a partire dal 1991 sono realizzate ogni anno oltre 900 analisi per tutti gli impianti di allevamento mitili e piattaforme offshore presenti sul territorio regionale.

È nato, così, un vero e proprio mercato di vendita particolarmente rinomato per via dell’ottima qualità delle cozze raccolte, che rappresenta una solida base per l’economia del territorio».

«Eni opera a Ravenna fin dal 1952, anno della prima scoperta di gas, e da allora si è sviluppato un distretto industriale di rilevanza internazionale, in equilibrio con le altre eccellenze del territorio quali il turismo e le tipicità agro-alimentari. Grazie a questa lunga convivenza il territorio rappresenta un esempio concreto di come sia possibile produrre idrocarburi in modo sostenibile e in sinergia con le altre realtà economiche. In questo contesto, le piattaforme offshore sono delle vere e proprie scogliere artificiali, oggetto di continue e approfondire verifiche ambientali da parte degli enti di controllo e di Eni, e dove trovano il loro habitat riproduttivo ideale tutte le principali specie marine della zona».