“In questo momento delicato e cruciale della fase di diffusione del virus Covid-19, le attività di ricevimento dello sportello di Avvocato di Strada di Ravenna sono sospese perché riteniamo che sia prioritario tutelare la salute di tutti, attraverso il rigoroso rispetto delle limitazioni adottate dalle autorità competenti. Tuttavia, le volontarie ed i volontari dell’associazione sono presenti e sono sempre pronti a fornire la consulenza legale alle persone senza fissa dimora che vivono nel territorio ravennate” afferma l’Associazione Avvocato di Strada.

“Le persone che hanno bisogno della nostra assistenza possono quindi chiamare in qualunque momento il numero 370/3485454 (lasciando un messaggio in caso di mancata risposta) oppure inviare un’e-mail a ravenna@avvocatodistrada.it oppure, ancora, scriverci un messaggio sulla pagina facebook Avvocato di Strada Onlus – Ravenna; saranno ricontattate al più presto per valutare la situazione e gestire la posizione nel rispetto delle attuali limitazioni” continua l’Associazione.

“In questo periodo siamo in contatto con le Istituzioni locali, che si stanno adoperando per cercare di gestire al meglio una situazione molto complessa; riteniamo, però, di dover richiedere alle Istituzioni un ulteriore sforzo e per questo motivo siamo impegnati a sollecitare un potenziamento delle strutture di accoglienza, nella consapevolezza che gli attuali dormitori di Ravenna non riescono a soddisfare tutte le richieste e che, pertanto, ci sono persone costrette a dormire per strada, in auto o, comunque, in situazioni di emergenza e di costante precarietà”, dichiara Michele Muscillo, coordinatore dello sportello di Ravenna. “Queste persone rappresentano adesso la soglia più bassa della marginalità sociale e sono prive dell’assistenza sanitaria minima, per cui abbiamo pure invocato la realizzazione di un ambulatorio per prevenire le emergenze sanitarie, a beneficio delle persone che hanno difficile accesso alle strutture sanitarie”, conclude Muscillo.

Avvocato di Strada, infine, chiede che la Polizia Municipale valuti con estremo buon senso l’applicazione di sanzioni penali alle persone senza fissa dimora e/o in situazioni di disagio che dovessero violare le attuali misure restrittive per esigenze di sopravvivenza; le sole denunce penali nei loro confronti non rappresentano, ancor più in questa fase, la giusta soluzione ai problemi di contenimento del contagio.