Egregio sindaco, il 22 luglio scorso Le ho presentato un’interrogazione urgente sul fatto che il “Passaggio a livello sulla via Basilica ostruisce il traffico nel forese nord”.

PASSAGGIO A LIVELLO SEMPRE CHIUSO – Da quando, l’8 marzo scorso, è stato chiuso il ponte di Torri di Mezzano sul fiume Lamone, per consentirne la demolizione e la ricostruzione, che dureranno almeno un anno, gli abitanti di Grattacoppa, Savarna e Mezzano, che su questo ponte raggiungevano direttamente la statale Adriatica n. 16 a Mezzano potendo da lì recarsi a Ravenna e in ogni altra destinazione, devono utilizzare via Basilica, per immettersi sulla statale Adriatica a Glorie. Il problema grave è che il passaggio a livello sulla ferrovia Ravenna-Ferrara situato su questa strada nei pressi di Glorie, è perennemente chiuso, causa frequentissimi passaggi di treni passeggeri e di lentissimi treni merci, per una durata di almeno dieci minuti, durante i quali si producono lunghe file di auto in sosta. Preoccupano soprattutto i casi di emergenza, quando ambulanze o mezzi della polizia e dei vigili del fuoco resterebbero intrappolati lì senza una strada alternativa, a rischio di arrivare fuori tempo rispetto alle esigenze di pronto intervento.

NON RISPOSTA DELL’ASSESSORE – Esposto il problema da risolvere, mi ha risposto in consiglio comunale martedì scorso l’assessore alla Mobilità e alla Viabilità Fagnani, dicendo così: “La verifica del passaggio a livello fu anche richiesta dalla collettività, dalle attività commerciali, soprattutto, e anche dal consiglio territoriale, anche prima dei lavori della demolizione del ponte. Il 21 febbraio, il servizio Mobilità e Viabilità, insieme al servizio Strade, ha convocato una riunione preliminare in video con alcuni rappresentanti tecnici di Ferrovie Italiane al fine di programmare al meglio le chiusure. Dalla riunione è però emersa l’impossibilità di spostare gli orari di apertura e di chiusura del passaggio a livello, come pure di ridurre i tempi di attesa. Sarà cura dei miei uffici chiedere a Ferrovie Italiane per cercare una risposta alle problematiche che ci sono, in particolare sul passaggio dei treni merci nelle fasce orarie di minor traffico e se esiste una soluzione al problema delle emergenze. Non appena avrò la nota di Ferrovia Italiane sarà mia cura informare il consigliere per capire se si riesce a risolvere il problema”.

IL VIAGGIO DA SAVARNA A CESENA – Bisogna rendersi conto che nei paesi di campagna, privi anche di una stazione ferroviaria e con linee bus inadeguate, l’uso dell’auto è pressoché obbligato per qualsiasi esigenza di spostamento, ma col rischio opprimente di non arrivare in tempo ad ogni appuntamento. Lo stesso martedì in cui ho ricevuto la non-risposta dell’assessore, una cittadina di Savarna mi ha infatti descritto l’ avventura di viaggio capitatagli nel medesimo giorno, con la seguente lettera aperta, rivolta mio tramite al sindaco: “Giunta al passaggio a livello di via Basilica, la fila era già lunga come dalla foto scattata, che allego. 

Ciononostante, messami in fila, ho atteso 10 minuti prima che il treno passasse ed altri cinque per ripartire. Arrivata sulla statale Adriatica a Glorie, mi sono imbattuta in un’altra ostruzione all’altezza dell’incrocio con via Aguta. Dovendo accompagnare mio padre in ospedale a Ravenna, ho dovuto deviare per Villanova di Bagnacavallo e poi per Santerno. Da lì, imboccando poi la via Canala, sono infine ritornata sulla statale Adriatica nei pressi di Camerlona. Dovendo subito correre a Cesena per una vicenda sindacale che mette a rischio il mio lavoro, immessami dunque sull’E45, ho dovuto cavalcare una serie infinita di scambi di corsia o di carreggiata, corsie uniche per i due sensi di marcia senza tramezzi ma con dei birilli volanti, nessuno spazio di sosta, né corsie di emergenza, un cantiere dopo l’altro con qualche raro operaio qua e là. Morale: il mio viaggio Savarna-Ravenna-Cesena è durato due ore. Mi sembra roba da matti. Mi scuso per lo sfogo”. 

LA MALEDETTA E45 -Egregio sindaco, il 16 marzo scorso Le indirizzai un “Tragico videogame sulla maledetta E45” (https://www.comune.ra.it/il-comune/consiglio-comunale/gruppi-consiliari/gruppo-consiliare-lista-per-ravenna/interrogazioni-mozioni-e-ordini-del-giorno-presentati/tragico-video-game-sulla-maledetta-e45-appello-angoscioso-al-sindaco/). Girato da Michele Moretta, lavoratore pendolare tra le due città, esso documentava lo stato inaudito di dissesto, precarietà e insicurezza di questa superstrada tra Ravenna e Cesena, che alcune settimane prima aveva schiacciato la vita ad un giovanissimo nostro concittadino. La risposta di ANAS (https://www.comune.ra.it/il-comune/consiglio-comunale/gruppi-consiliari/gruppo-consiliare-lista-per-ravenna/comunicati-interventi-e-iniziative/e45-risanata-tra-giugno-2021-ed-ottobre-2022-risposta-di-anas-a-lista-per-ravenna-sugli-11-cantieri-in-corso-o-in-avvio/) fece sperare che entro ottobre 2022, attraverso gli 11 cantieri di lavoro in corso su questo tratto, via via conclusi nel frattempo, l’E45 Ravenna-Cesena sarebbe stata risanata e messa a nuovo da capo a fondo. Cinque di questi cantieri, che sarebbero dovuti terminare entro giugno 2021 ed un altro entro luglio, sono però ancora come prima. Ne dovremo riparlare.

IL SINDACO DI RAVENNA – Intanto, però, mettendo insieme ANAS e Ferrovie Italiane, alle quali si deve la condizione terzomondista delle strade statali asfaltate e ferrate a pessimo servizio della nostra città, ex capitale di impero, la domanda cruciale che molti ravennati vorrebbero porLe è questa: “ANAS e Ferrovie Italiane sono interamente possedute dallo Stato. Ravenna ha un sindaco che, grazie a questa carica, è anche presidente della propria Provincia, presidente dell’Unione delle Province Italiane, membro della Conferenza Stato-città ed autonomie locali e della Conferenza Unificata tra Stato, Regioni e autonomie locali. Come è stato possibile che, avendo egli tanti ruoli e tanta voce nei massimi sistemi di governo del nostro Paese, Ravenna sia restata a tutt’oggi l’ultima ruota del carro tra le città italiane?”.